Sant’Agostino e le Opere di Misericordia

Trattato di Sant’Agostino sul valore della misericordia

Sant’Agostino di Ippona, uno dei Padri della Chiesa e filosofi cristiani più significativi, ha dedicato molta della sua vita ad esplorare le virtù cristiane e, tra queste,  la misericordia non fu certo un’eccezione. La sua riflessione teologica e filosofica rafforzava la comprensione cristiana di questa virtù posizionandola non solo come una qualità divina, ma anche una pratica umana importante.

Discorso 358/A

La vera misericordia è immedesimazione nelle pene altrui.

“Desidero darvi, o buoni fedeli, qualche avvertimento sul valore della misericordia. Per quanto abbia sperimentato che voi siete disponibili a ogni opera buona, tuttavia è necessario che su questo argomento tenga con voi un discorso di particolare impegno. Vediamo dunque: che cosa è la misericordia? Non è altro se non un caricarsi il cuore di po’ di miseria altrui.

La parola ” misericordia ” deriva il suo nome dal dolore per il “misero”. Tutt’e due le parole ci sono in quel termine: miseria e cuore. Quando il tuo cuore è toccato, colpito dalla miseria altrui, ecco, allora quella è misericordia. Fate attenzione pertanto, fratelli miei, come tutte le buone opere che facciamo nella vita riguardino veramente la misericordia.

Ad esempio: tu dài del pane a chi ha fame; daglielo con la partecipazione del cuore, non con noncuranza, per non trattare come un cane l’uomo a te simile. Quando dunque compi un atto di misericordia comportati così: se porgi un pane, cerca di essere partecipe della pena di chi ha fame; se dai da bere, partecipa alla pena di chi ha sete; se dai un vestito, condividi la pena di chi non ha vestiti; se dai ospitalità condividi la pena di chi è pellegrino; se visiti un infermo quella di chi ha una malattia; se vai a un funerale ti dispiaccia del morto e se metti pace fra i litiganti pensa all’affanno di chi ha una contesa. Se amiamo Dio e il prossimo non possiamo fare queste cose senza una pena nel cuore. Queste sono le opere buone che provano il nostro essere cristiani.

Il santo Apostolo dice infatti: Mentre ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti. Parimenti lo stesso Apostolo che cosa dice nello stesso passo sempre sul ben operare? Questo vi dico: chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà. Chi ha parlato di seminagione, ha promesso il raccolto.”

In cielo non vi saranno opere di misericordia

L’Impegno della seminagione e l’empio del contadino.

“Quando semini, poiché fai un’opera di misericordia, se sei partecipe del dolore di colui che ne è l’oggetto, semini tra le lacrime. Ma un giorno tuttavia, raggiunto il nostro fine, non ci sarà più bisogno di questa seminagione di misericordia; perché in quel regno non ci saranno degli infelici che come qui hanno sofferto angustie a causa di Dio. Nel luogo della ricompensa infatti, a chi porgi il pane se nessuno ha fame? Quale nudità potrai rivestire se tutti sono vestiti d’immortalità? A chi dài ospitalità se tutti vivono nella loro patria? Quali i malati da visitare se c’è eterna salute? Quali morti da seppellire lì dove si vive eternamente? Quali litigiosi puoi mettere d’accordo lì dove ha raggiunto pienezza quella pace che qui viene promessa? Non ci saranno dunque lì opere di misericordia.

Perché? Perché non semini più: porti i manipoli di grano. Perciò non stanchiamoci di operare. Seminiamo tra le lacrime, cioè con fatica e dolore. Pertanto non venite meno nelle opere di misericordia perché riceverete la ricompensa della vostra seminagione. D’inverno si semina con fatica. Ma l’asprezza dell’inverno non ha mai distolto il contadino dal gettare nella terra il frutto selezionato con tanta fatica. Egli procede e getta in terra il seme che aveva raccolto dalla terra, che dalla terra era stato selezionato.

Non si arresta, lo getta in terra, tremando di freddo, ma sollecito. Perché sollecito nonostante il freddo? Scuotono la pigrizia fede e speranza. Non vede certo la messe ma ha fede che spunterà. Non raccoglie già ora i frutti ma spera di raccoglierli; e si rianima con questa fede, con questa speranza, così che sopportando il grande disagio del freddo, butta il seme nella terra ed è sicuro di poter raccogliere con l’aiuto di Dio frutti abbondanti secondo il suo lavoro e la sua fatica.”

Strumenti di misericordia

La misericordia, secondo Sant’Agostino, è una virtù fondamentale che rispecchia l’essenza stessa di Dio e il cuore del cristianesimo. Attraverso la sua riflessione, Agostino ci invita a riconoscere la nostra condizione di bisognosi della misericordia divina e a diventare strumenti di quella stessa misericordia nel mondo. La pratica della misericordia non solo trasforma la vita personale del cristiano, ma contribuisce anche a costruire una società più giusta e amorevole.

 

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