Repubblica Democratica del Congo: Un Profeta delle Opere di Misericordia
A Bukavu un simposio internazionale sul Servo di Dio Monsignor Christophe Munzihirwa
La pace, la giustizia e la riconciliazione sono state al centro del simposio internazionale su Monsignor Christophe Munzihirwa, svoltosi dal 31 agosto al 3 settembre 2023 presso il Collège Alfajiri di Bukavu, nell’est della RDC. L’idea di organizzare questo simposio è stata lanciata dalla Congregazione della Compagnia di Gesù (i Gesuiti) del Congo in collaborazione con l’arcidiocesi di Bukavu, dove il Servo di Dio ha trascorso gli ultimi anni della sua vita e del suo ministero. I partecipanti provenivano da diversi Paesi africani e non solo.
Sotto l’ispirazione e l’impegno socio-politico del Servo di Dio Mons. Christophe Munzihirwa, il tema del simposio è stato la giustizia, la riconciliazione e la pace nella regione dei Grandi Laghi. È stato uno spazio di incontro e riflessione scientifica, spirituale e socio-politica, che ha riunito uomini e donne, leader, professori, sacerdoti, suore e tutte le persone di buona volontà per condividere la conoscenza di monsignor Munzihirwa e del suo impegno per la pace, la giustizia e la riconciliazione.
Qual era l’obiettivo del simposio?
Da un punto di vista teorico, l’obiettivo del simposio era quello di comprendere meglio le ragioni alla base dei conflitti nella RDC e nella regione dei Grandi Laghi e di proporre possibili soluzioni per il ripristino della pace. E consolidare l’unità africana, creando una rete di sensibilizzazione sulla profonda crisi che affligge alcune regioni dell’Africa. A livello pratico, il simposio ha offerto l’opportunità di creare un centro di accoglienza, ascolto e sostegno per le persone vittime di oltre 25 anni di guerra, di creare una struttura per sostenere i giovani la cui disoccupazione li spinge alla violenza e, infine, di creare una piattaforma per sensibilizzare e mobilitare la nazione intorno ai valori trasmessi dal servo di Dio, monsignor Munzihirwa. L’idea è di iniziare a pensare al concetto di “Fondazione Monsignor Munzihirwa”.
Oggi non possiamo ignorare che ci sono molti cittadini nel mondo che vogliono vedere la legge di Cristo espressa e seguita nella loro vita. Hanno lavorato affinché il messaggio evangelico ispiri la vita sociale, politica ed economica e le loro leggi. Sono artigiani della pace e della giustizia che hanno rischiato la vita, fino al martirio, e hanno scritto le beatitudini.
Mons. Munzihirwa è stato un cristiano che ha saputo rispondere ai segni dei tempi. Infatti, la sua lotta per il trionfo dei valori umani rimane una lezione per tutti i suoi contemporanei, un invito a percorrere la strada dell’impegno coraggioso al servizio della giustizia e della pace. Un profeta, un martire, un costruttore di pace. Il suo progetto di pace nella regione dei Grandi Laghi è ancora fonte di profonda ispirazione e ci permette di riflettere oggi sulla sfida della pace e della riconciliazione e di tracciare un percorso di sviluppo e ricostruzione integrale per l’Africa, la RDC e la regione dei Grandi Laghi.
Christophe Munzihirwa, durante tutto il suo ministero episcopale e in tutte le sue attività socio-politiche nell’arcidiocesi di Bukavu, è stato plasmato dai valori evangelici e allo stesso tempo dai grandi obiettivi in grado di promuovere uno spirito di pace, un’arte di vivere insieme e la solidarietà familiare. Questo pastore, che sapeva denunciare il male, rinunciare a se stesso e annunciare il Vangelo, ha posto al centro del suo ministero l’opzione preferenziale per i poveri e l’inculturazione.
Ex arcivescovo di Bukavu, mons. Munzihirwa è stato assassinato il 29 ottobre 1996 durante la prima guerra cosiddetta di “liberazione del Congo”. Fu nel 1994, di ritorno da Roma dove aveva appena partecipato al Sinodo speciale sulla Chiesa in Africa, che si trovò per la prima volta di fronte al dramma di centinaia di migliaia di persone che arrivavano nel Sud Kivu, cacciate dal Ruanda a causa del genocidio. L’intera regione era destabilizzata e fuori dal controllo delle autorità civili.
Accogliere i rifugiati: l’opera di misericordia evidenziata dal vescovo Munzihirwa
Il vescovo Munzihirwa si impegnò nella causa dei rifugiati abbandonati al loro destino. Ha aperto la diocesi ai rifugiati e ha invitato i cristiani e tutta la popolazione a offrire ospitalità, cibo, vestiti e cure mediche ai rifugiati bisognosi. Questa azione è stata attivata in tutte le parrocchie e soprattutto nelle comunità ecclesiali di base. Un’opera di misericordia che molti cristiani hanno potuto realizzare seguendo la chiamata del proprio pastore. Questa tragedia è stata l’epilogo della vita di questo pastore che ha voluto dare l’esempio; una semplicità particolare, una devozione che lo ha portato al martirio, lui che si è dedicato a proteggere i più deboli, i bisognosi. Sapeva essere la sentinella del suo gregge.
La Chiesa del Congo, in particolare, si aspetta di annoverarlo tra i suoi beati. Ha già beatificato Bakanja Isidore, per il suo attaccamento alla fede cattolica fino alla morte, e suor Marie-Clementine Anuarite per la sua fedeltà ai voti religiosi. Auspica inoltre la beatificazione del vescovo Munzihirwa, ucciso per la giustizia e la pace. Egli era risolutamente impegnato nella lotta per la giustizia e la pace nella regione dei Grandi Laghi.