Preparazione al Forum di Kisangani: la Gratuità come Motore delle Opere di Misericordia

Catechesi preparata da padre Vittorio, parroco di Yanonge nell’arcidiocesi di Kisangani, a margine dei preparativi per il Forum sulla riEvoluzione delle opere di misericordia

Gesù sa che suo Padre ha chiesto agli Antenati di essere attenti agli orfani, alle vedove, agli stranieri. Ha detto: “I Capi delle Nazioni fanno sentire il loro potere e si chiamano Benefattori.” Paolo ai Romani dice, di una società senza Cristo: “Sono senza cuore, senza pietà”.

Ci chiama ad essere misericordiosi come suo Padre.

L’antica società pagana fu sorpresa dalla novità cristiana. Come diceva San Giustino negli anni ’50: “La Chiesa è nella società come l’anima nel corpo”. La grande novità è la gratuità di ogni cristiano e la misericordia verso chi soffre, in una cultura dell’egoismo che ignora i perdenti.

Ignazio di Antiochia, anno 108, diceva alla Chiesa di Roma: “Tu sei il primo nella Carità”. La carità, la Caritas, parla della qualità dell’Amore del Cuore di Gesù. San Giustino ci dice che la cura della Chiesa di Roma è destinata soprattutto ai poveri, agli ammalati, ai carcerati. San Lorenzo era il diacono responsabile della cura dei poveri. Quando l’imperatore di Roma, nella sua persecuzione, pose le mani sui beni della chiesa, Lorenzo ricevette l’ordine di registrare tutto. Aveva distribuito tutto. Presentava i poveri dicendo: “Questo è il tesoro della Chiesa”.

Sant’Antonio del Deserto, nel 300, nel suo lavoro di “monaco” divideva ciò che guadagnava in due parti, una delle quali era destinata ai poveri. San Martino, ufficiale romano, condivise il suo mantello con un povero nel freddo dell’inverno, dopodiché divenne “monaco” e maestro degli altri. I conventi dei tempi antichi non chiedevano aiuto ai cristiani, ma lavoravano e irradiavano opere di misericordia. Le abbazie benedettine, ad esempio, promuovevano tutte le forme di sviluppo della comunità come servizio gratuito alla società.

Quando Gregorio Magno divenne Papa nel 600, benedettino com’era, trovò angoscia e insicurezza, miseria e saccheggi, al tempo delle invasioni barbariche. L’Impero era crollato ed egli dovette sostituirsi alle autorità per garantire giustizia e protezione, cibo e cultura, in un mondo di violenza e abbandono. Non si trattava di potere, ma di misericordia. Egli compì le opere di Misericordia in assenza dello Stato.

Le opere di misericordia negli ordini religiosi

Ora, Labora et Lege: l’importanza della lettura e dell’apprendimento. Dal 1.600 in poi, furono molti i Santi che fondarono scuole per la popolazione dei villaggi e dei sobborghi. L’istruzione gratuita era sostenuta dall’aiuto dei poveri e della popolazione locale. Possiamo citare i Maristi, i Fratelli dell’Istruzione Cristiana, La Salle, Giovanni Bosco. Per le ragazze, ricordiamo Angéla Mérici.

Gli ospedali sono nati dalla Chiesa. Fin dall’antichità, la cura dei malati e dei poveri era l’unica responsabilità delle Opere di Misericordia della Chiesa. Il mondo abbandonava ai margini gli sconfitti della vita. In tempi più recenti, a partire dal 1500, ricordiamo San Camillo, e poi San Vincenzo de’ Paoli e il Cottolengo. San Francesco di Sales organizzava visite a domicilio per i malati.

Le “Misericordie” erano molto diffuse nel Medioevo. La regione di Firenze, in Toscana, ha mantenuto fino ad oggi le organizzazioni capillari delle Misericordie. Sono diventate autonome e sociali, ma l’ispirazione della gratuità cristiana è alla base di tutto. Un’altra osservazione: la società moderna è molto attenta ai disabili; ci sono anche le Olimpiadi dei disabili. Non c’è la religione, ma è lo spirito del Vangelo che rimane il lievito nella pasta. Che nessuno venga lasciato indietro”.

Conosciamo bene la Croce Rossa. È ancora l’influenza cristiana nella società. Il mondo musulmano ha seguito l’esempio organizzando la Mezzaluna. La bontà di Dio entra ovunque ci sia un cuore aperto. Ciò che rende visibile la presenza nascosta di Cristo è la gratuità del servizio. Lo spirito del mondo si manifesta quando si dice: “Cosa ci guadagno?”

La Caritas e la sua missione di diffondere le opere di misericordia. Libero come nota dominante

Gli anni del 900 sono i tempi dell’organizzazione capillare della Caritas nelle Chiese. Il mondo cristiano ha voluto dare efficacia e continuità alle opere di Promozione Umana o di soccorso in situazioni di emergenza. L’ispirazione originale è “Le opere di misericordia”. La libertà è la nota dominante; a volte una piccola percentuale va ai servizi. Oggi, nella mentalità dominante, Caritas significa progetti, con soldi che arrivano da fuori. C’è il rischio di presentare un progetto all’estero, con un’idea nascosta: prima i soldi, poi il lavoro. Conclusione: una percentuale viene rimossa in anticipo e il lavoro rimane incompiuto. Dire Caritas significa progetto, significa percentuale. L’interesse ha vinto, lo spirito del mondo ha vinto. Le opere di Misericordia saranno la nostra guarigione.

San Paolo diceva: “Caritas Christi urgente nos”. La Chiesa vive della qualità dell’Amore che ci viene dal Cuore trafitto come dalla sua sorgente. Il mondo pensa al profitto, Gesù ci insegna la gratuità della vita donata. Domanda: “Cosa facciamo con i soldi del Progetto?” Tutti i benefici privati ​​fioriscono senza Cristo. Le chiese del risveglio parlano di prosperità, che è privata; stiamo parlando di sviluppo comunitario, promozione umana. L’uomo al centro, il profitto di lato.

L’economia moderna si basa sul vantaggio privato, sul diritto del più forte. Papa Paolo VI disse: ‘Ieri il povero Lazzaro era un uomo, oggi sono Popoli’. Una consapevolezza diffusa ci dice che i poveri sono gli impoveriti. Senza andare all’università, tutti sentono che si tratta di un’ingiustizia globale. I debiti dei paesi che cercano di svilupparsi soffocano la vita. Gridiamo contro lo Straniero. Con la Banque Lambert facciamo la stessa cosa a livello locale: approfittiamo delle difficoltà economiche del vicino per aiutarlo – diciamo così – prestando i soldi con gli interessi. Ed è usura. Questa è la via quotidiana alla nostra portata per aumentare la miseria dei poveri e accrescere la ricchezza dei ricchi. L’economia americana già maledetta è entrata nelle nostre teste e nelle nostre tasche.

Papa Francesco, ne “Evangeli Gaudium”, scrive: “Dio dice: non uccidere. L’economia moderna sta uccidendo i poveri. Dobbiamo cambiare l’economia. Dio ha anche detto di non rubare. Le percentuali che sottraiamo ad un Progetto al servizio della Vita diventano il nostro modo di rubare. Una ventata di novità può giungere a noi dalla tradizione cristiana delle Opere di Misericordia. È gratuito contro profitto. È la Chiesa Famiglia che traduce in modo naturale la solidarietà familiare”.

Gesù ha detto: ‘C’è più gioia nel dare che nel ricevere.’ Colui che ha lavato i piedi ci guarisce da una mentalità mondana che ama dire: ‘Innalzatevi alla dignità’. Il mondo è come un muro di mattoni, un mattone è più alto dell’altro. Abbiamo detto: “Il collo non è più alto della testa”. Ognuno con la propria dignità e grado di nobiltà. Dobbiamo cambiare. “Fratelli Tutti”, ha detto San Francesco, ha detto anche Papa Francesco. Chi ama gli onori ed i vantaggi lascia Gesù fuori dalla porta; lui è lì e colpisce. Ci sta aspettando. Se l’iniziativa delle “Opere di Misericordia” ci provoca e ci invita, sia benedetto Dio!

Il mondo ci sta guardando. Quando siamo come il mondo, quando facciamo come gli altri, la nostra presenza come Chiesa è inutile. Ma Gesù ci ha posto come città sui monti, per essere vista, per diventare un invito, un’idea alternativa. Colui che ci ha chiamato a lasciare tutto, è lui che ha la responsabilità di prendersi cura di noi. Lui stesso educherà i cristiani della Chiesa a prendersi cura di noi. I cristiani donano a coloro che donano se stessi. San Francesco, mandando i suoi Fratelli all’apostolato, diceva: “Spiegate Gesù con la vostra vita; e, se necessario, anche con le parole’.

L’importante è che tutti si sentano amati e considerati. Tutti, incontrandoci, possano rendere grazie al Signore nostro Dio di esistere, di essere amati, di diventare capaci di amare. La gioia del cristiano è una vittoria pasquale sulle sofferenze del mondo; si chiama “Consolazione”. Questa parola significa: ‘Stare con chi si sente solo’. Gesù ci dice: “Siate pieni di misericordia come il Padre vostro è pieno di misericordia”.

Sentirsi amato da Dio, figlio di Dio, insieme Chiesa Famiglia

Benedetto Dio, Padre della consolazione. Essere con chi è solo.

padre Vittorio Farronato

 

Gli abitanti di spazio + spadoni sono soliti ripetere:

“Entriamo nell’OPERA M! E inondiamo di opere tutte e tutti e diciamo

la misericordia di Dio è all’opera

E rispondiamo Sempre!

Da oggi inizia a usare il nostro motto. Quando saluti, quando ti alzi, quando incontri, quando fai e condividi un’Opera.

Costruiamo e incrociamo insieme la rete di OPERA M.

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