
Pakistan, il Giubileo di chi è segnato dalla “schiavitù per debito”
Le comunità cattoliche del Pakistan hanno tra le priorità pastorali l’aiuto alle famiglie che lavorano nelle fabbriche di argilla
Nel cuore del Giubileo, le comunità cattoliche del Pakistan, in particolare nel Punjab, si dedicano con rinnovata energia alle opere di misericordia, portando speranza a chi vive nella “schiavitù per debito”. Questo fenomeno, che imprigiona intere famiglie nelle cave di argilla e nelle fornaci di mattoni, è una realtà dolorosa che le comunità cristiane affrontano con determinazione.
In località come Kot Radha Kishan, dove nel 2014 furono tragicamente uccisi due coniugi cristiani accusati ingiustamente di blasfemia, le famiglie cristiane continuano a vivere in condizioni di estrema povertà, lavorando fino a diciotto ore al giorno. I frati cappuccini di Bhai Pheru hanno avviato iniziative di solidarietà, distribuendo pacchi alimentari e offrendo supporto spirituale, incarnando così la missione evangelica di portare il Vangelo attraverso le opere di misericordia.
Inoltre, sacerdoti come don Emmanuel Parvez, con l’aiuto di donatori internazionali, stanno lavorando per estinguere i debiti che tengono prigioniere queste famiglie, restituendo loro la libertà e la dignità. Queste azioni riflettono il vero spirito del Giubileo, un tempo di liberazione e rinnovamento, in cui la misericordia divina si manifesta attraverso gesti concreti di aiuto e sostegno.
In questo anno giubilare, la Chiesa in Pakistan risponde alla chiamata del Vangelo, portando luce e speranza a chi vive nell’ombra della schiavitù moderna, testimoniando così l’amore di Cristo attraverso le opere di misericordia.