Nuove Congregazioni in terra d’Africa
Proponiamo un articolo pubblicato su Popoli e Missione, che apre una rubrica sulla congregazioni religiose femminili nate in Africa
L’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2024 presenta l’Africa come «il continente con l’aumento maggiore delle religiose», passate tra il 2021 e il 2022 da 81.832 unità a 83.190.
Sono tante, in effetti, le Congregazioni femminili autoctone, segno di un’evangelizzazione che cambia e che ha dato i suoi frutti; esito di visioni profetiche come quella di papa Paolo VI nel 1969: «voi africani siete oramai i missionari di voi stessi».
Dove la sfida e la fatica consistono nel camminare da sole, e re-inventandosi ogni giorno per far fronte alle diverse necessità, «non viene mai meno la forza del Vangelo», dice dal Burundi suor Hyacinthe Manariyo, delle “Suore bene Mariya”, conosciuta grazie a spazio + spadoni.
«Diffondiamo opere di misericordia sulla scia dell’invito del Papa ad andare nelle periferie», continua, sottolineando che «tutte le nuove Congregazioni, pur con diversi carismi, sono orientate a servire Cristo nel fratello che soffre».
Suor Leah George Makumbuli fa parte delle “African Benedictine Sisters di Nostra Signora”, nate a Ndanda nel 1946 per opera del vescovo Joachim Amman. «Siamo in 234, impegnate in Tanzania e Mozambico in vari apostolati».
Anche loro hanno aderito al progetto “Hic Sum” di spazio + spadoni, dando vita ad una piccola impresa sociale che ha reso autosufficienti tante donne
africane. «Abbiamo molto da fare; soprattutto, non lasciamo mai andare un bambino senza avergli dato qualcosa da mangiare».
È la sintesi della vita e della vocazione delle religiose in Africa: unire alla spiritualità e alla testimonianza misericordiosa la capacità di farsi madri e sorelle, oltre che imprenditrici per sé stesse e i loro villaggi.
spazio + spadoni: “a fianco delle nostre sorelle, promotrici di opere di misericordia”
Ha sede a Lucca, presso il Convento di San Cerbone, spazio + spadoni. Ma, grazie ai suoi percorsi generativi, si estende in tante periferie del mondo, soprattutto in Africa, in quelle zone dove le religiose hanno pochissimi aiuti.
Principalmente attraverso il progetto “HIC SUM”, coinvolgendo le congregazioni missionarie, promuove e accompagna processi virtuosi di reciprocità e autonomia.
La mission che sostiene il movimento è riassunta nell’opuscolo “OPERA M”, che il fondatore Luigi Spadoni spiega come la «necessità di ri-evoluzionare e adattare alle sfide del mondo moderno le opere di misericordia» di cui le suore sono instancabili promotrici.
(Popoli e Missione 10/2024 , p. )
Fonte
- Popoli e Missione
Immagine
- “Suore bene Mariya” – Burundi