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Le “suore delle violette” in Messico
Su “Popoli e Missione”, il viaggio tra le Congregazioni religiose femminili native in contatto con spazio + spadoni
La capitale del Messico è la più grande città del Paese e una delle più popolose del mondo. In tutto quel caos, a Città del Messico, c’è un posto dove le donne possono sostare.
È l’Espacio de desarrollo de la mujer AC delle “Misioneras catequistas de los Sagrados Corazones de Jesús y de María” (Missionarie Catechiste dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria) “per accogliere, proteggere, prendersi cura”. «Aiutiamo le donne maltrattate e vittime di violenza, offriamo loro un posto per mangiare, dormire e ricevere consulenza psicologica, ma soprattutto le ascoltiamo, parliamo con loro, preghiamo insieme».
A parlare è suor Angelica Valle Cabrera, 37 anni, di cui 20 nella Congregazione. Il suo italiano è fluente: tra il 2022 e il 2023, si è formata per un anno presso la Misericordia di Rosolini (SR), nell’ambito del Progetto Hic Sum di spazio + spadoni (il cui esito è stato una bottega di articoli religiosi e non, per sostenere le opere di misericordia).
A tre ore di strada, a Puebla, il Programma Catequesis Familiar, con più di 5.000 persone coinvolte.
«Farci famiglia tra le famiglie è la nostra identità. L’evangelizzazione e la catechesi nelle famiglie, la nostra missione», spiega la religiosa che, con una gioia travolgente, ci racconta le loro attività con i bambini e le coppie.
«Abbiamo un nome troppo lungo, ma siamo conosciute anche come “suore violette”, perché, il 7 febbraio 1920, durante la messa, le violette accanto al tabernacolo che rappresentavano le 7 catechiste caddero inspiegabilmente nel calice».
Ancora oggi, risuonano le parole della Madre da Conchita Cabrera de Armida: “Beate voi che siete state bagnate nel Sangue di Cristo”.
La Congregazione “Misioneras catequistas de los Sagrados Corazones de Jesús y de María”
Fondata in Messico il 7 ottobre 1918, questa Congregazione nasce in primo luogo grazie a una domanda: “Che cosa fai per gli altri bambini?”. Lo chiese la madre a Sofía Garduño Nava, allora giovane maestra di scuola. Con altri intendeva quelli che erano per strada, senza alcuna istruzione.
Così, la futura fondatrice con sei ragazze iniziò a fare catechesi nel quartiere della “Parroquia de la Conchita”.
L’accompagnamento spirituale di Guillermo Tritschler e il miracolo delle violette fecero poi il resto.
Oggi, si contano 16 comunità in tutto il Messico; sono presenti, inoltre, negli Stati Uniti, nella Guinea Equatoriale e in Spagna.
(Loredana Brigante, Popoli e Missione, marzo 2025, p. 50)
Fonte
- Popoli e Missione