Le Opere di Misericordia Spirituale – Sopportare Pazientemente le Persone Moleste
Le Opere di Misericordia consigliate dalla Chiesa non hanno priorità l’una sull’altra, ma tutte sono di uguale importanza
Le Opere di Misericordia sono azioni raccomandate dalla Chiesa per il bene di chi agisce e di chi le riceve. Tutte sono poste allo stesso livello, come la linea dell’orizzonte verso cui dobbiamo muoversi.
Si dice che la pazienza è la virtù dei forti e che le persone moleste sono dappertutto. La difficoltà che si incontra è data dalla parola che unisce la pazienza alle persone moleste: sopportare! L’ Antico e il Nuovo Testamento sono ricchi di insegnamenti anche riguardo a questo argomento e non è facile scegliere l’uno e scartare l’altro, perché tutti ci danno indicazioni opportune per superare la prova della repulsione.
Tra i grandi della storia biblica, Mosè è tra quelli che non solo ha sopportato i continui ripensamenti e le pesanti lamentele del suo popolo, ma con l’aiuto di Dio, ha risposto fornendo loro più di quanto avessero chiesto. Durante il viaggio nel deserto, il popolo si perse d’animo e parlò contro Dio e contro Mosè, allora il Signore mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali morsero la gente, e un gran numero di israeliti morì. Dio però, piegato dal pentimento del popolo e dalla preghiera di Mosè, ordinò di fare un serpente di bronzo e di porlo su un’alta asta; avveniva quindi che quando qualcuno veniva morso, guardando il serpente di bronzo restava in vita. Nella Cappella Sistina, grandissimo capolavoro di Michelangelo, forse pochi hanno notato, in uno dei pennacchi della volta, la scena relativa a questo episodio.
Mosè pone un serpente di bronzo proprio per salvare gli ebrei, nonostante quella continua e palese rabbia verso di lui e Aronne e ricambia la molesta con il grande atto di misericordia. Michelangelo ha voluto esaltare il dramma e gli spasmi degli ebrei morsi dai serpenti, nella contorsione dei corpi che cercano di svincolarsi dalle bestie, attraverso colori chiari e luminosi, con accostamenti cromatici delicati, mentre al centro in uno sfumato di luce si impone la lunga asta col serpente di rame che porterà la salvezza.
Il Vangelo, oltre all’abbraccio benedicente di Gesù ai bambini chiassosi, alla parabola della vedova insistente con il Giudice poco tollerante, ci racconta l’episodio che vede protagonista Gesù e una donna cananea.
É Drouais, nato a Parigi nel 1763 da una famiglia di pittori, che nel 1784 con “Cristo e la cananea”, poi esposto al Louvre, vinse il premio Prix de Rome, perché riuscì ad interpretare efficacemente questo brano. La scena sembra una rappresentazione teatrale, tanto sono contrastanti gli effetti di luce che colpiscono i personaggi. Dal buio del fondo emerge la figura del Cristo che, rispondendo agli apostoli, esprime il suo disappunto per le richieste della cananea. Il forte gesto di Gesù che sta per allontanare la donna, che in ginocchio giunge le mani e implora per ottenere la grazia, in un primo momento potrebbe sembrare uno scortese rifiuto ad una richiesta di aiuto, si rivelerà invece un invito a insistere nella preghiera. Mentre gli altri si distanziano creando un vuoto tra i protagonisti, solo l’anziano intercede per convincere Cristo.
Per amore della figlia questa mamma non si scoraggia, non va via risentita e non mormora contro il Maestro, ma continua a pregare e ottiene non solo la grazia richiesta, ma anche la lode di Gesù per la sua fede. Diventa quindi molto significativa la grande apertura sovrastante, che ci fa vedere un paesaggio in cui grandeggia un tempio che quasi sparisce nel chiarore mattutino.
Dunque anche questi piccoli riferimenti, che prendono vita dai personaggi del vecchio e Nuovo testamento, ci devono incoraggiare a compiere questa opera di misericordia che quotidianamente siamo chiamati ad esercitare e a cambiare quel difficile e fastidioso rapporto con gli altri in carità benigna. Naturalmente supera tutti gli esempi il tenero abbraccio di Gesù a quei bambini chiassosi che avevano infastidito gli apostoli e la folla, un abbraccio che forse risolverebbe ogni fastidio giornaliero che può venire da molte persone moleste.