La Nonnità: Una Missione della Misericordia

Luciano Tosco, nonno, già educatore e dirigente Servizi sociali ed educativi, impegnato nella promozione cultura nonnità e legami intergenerazionali

Le Giornate Mondiali della Chiesa per tutti i nonni e gli anziani (naturalmente entrambi i generi), di cui la quarta, ha celebrato anche, ritengo, la “nonnità Universale”, quale vocazione/missione alla misericordia, nella carità, verso nipoti e loro genitori.

Nonni e anziani in gran parte si identificano e condividono condizioni esistenziali: “…la longevità è diventata di massa e, in ampie regioni del mondo, l’infanzia è distribuita a piccole dosi” (Papa Francesco Udienza 23 febbraio 2022).

La grande maggioranza dei nonni fa parte della terza età; la maggior parte degli anziani sono nonni per “discendenza” (genitori di genitori) e molti per “acquisizione”. Cioè sono “Nonni sociali”: anziani, zii e parenti oppure volontari di associazioni e comunità religiose impegnati con bambini e ragazzi e /o nel sostegno ai loro genitori.

Al netto delle differenze di condizioni e contesti personali, sociali, culturali, territoriali, la misericordia, sulla base delle splendide Catechesi di Papa Francesco sulla vecchiaia è “incarnata”, in forma particolare e preziosa, nei nonni e negli anziani. Ciò sia come testimonianza di risorsa per una carità attiva, che di fragilità grave fino alla non autosufficienza che sempre può offrire, ma principalmente richiede, misericordia.

La vocazione/missione della nonnità nella sua dimensione intergenerazionale è trattata nel tema della prima giornata (2021): “I vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno sogni” (Gioele 3, 1). Esprime la memoria dei sogni realizzati e di quelli non attuati, di speranze ed errori, da consegnare ai giovani.

Il tema della terza giornata (2023): “Di generazione in generazione la sua misericordia (Lc 1,50)” riprende un aspetto fondamentale della vocazione/missione di nonnità: il legame con le altre due generazioni più giovani. pur nelle differenze di ruolo e compiti (profezia, visione, sogno). Una feconda interazione nella trasmissione della cultura, della vita e, per i credenti, della fede.

La misericordia, poi, è trattata nella seconda giornata (2022) il cui tema: “nella vecchiaia daranno ancora frutti” (Salmo 92,15) indica le opere in quanto la vecchiaia offre ancora doni per gli altri.

Il tema della quarta giornata (2024) “Nella vecchiaia non abbandonarmi” (Salmo 71,9), è stato particolarmente appropriato in quanto si colloca nella comune dimensione di “Fragilità feconda” della condizione di Nonnità.

La misericordia

La misericordia quindi indica un sentimento, uno stile di relazione che, rifuggendo dal calcolo e dal profitto personale, si apre alla disponibilità verso l’aiuto materiale e spirituale, con ascolto, generosità, dono, in sostanza amore, fino all’ “agape”.

La misericordia agisce con azioni e comportamenti di carità, cura e aiuto nelle necessità e bisogni degli altri, da quelli materiali (7 opere di misericordia corporali vedi: Vangelo Matteo 25, 35-36; Tradizione; Catechismo della Dottrina Cristiana San Pio X n. 21) a quelli spirituali (vedi Vangelo Luca 6, 36-38 ; Tradizione; Catechismo della Dottrina Cristiana San Pio X  n. 22).

Declinate nella “nonnità”, le Opere di carità “corporali” potrebbero essere sintetizzate, per i nipoti, in: accudimento con pasti, ospitalità domiciliare, sostegno compiti, accompagnamento a scuola e nelle attività esterne. Per i loro genitori in aiuto per: pulizie casa, commissioni, spesa e preparazione pasti, a volte sostegno economico.

Le opere dei nonni rispondono ad una vocazione ed a una missione che si connota quale “relazione della nonnità anziana” con i nipoti.

Una relazione di amore, di attenzione all’essenziale, nella quotidianità.  Capacità, suggerita dall’esperienza e imposta dall’età, a “camminare lentamente” per assaporare un significato maggiore da un numero minore di avvenimenti.

Così il tempo della “Nonnità anziana” non è Kronos, quello “dell’orologio”, per usare una felice espressione di Papa Francesco, ma Kairos del momento presente e opportuno, un tempo lento che permette di cogliere l’essenziale anche attraverso le piccole cose, fatto di ascolto, comprensione, a volte anche intima “complicità” con i nipoti.

Questa relazione nutre non solo le opere di nonnità pratica, ma anche quelle di “nonnità spirituale-educativa”. In sintesi, con i nipoti: Giocare, leggere storie, far memoria del passato, cercare di rispondere ai famosi e spesso difficili “perché”, indicare le regole, ma anche, a volte, dispensare “vizi”, imparare da loro le nuove tecnologie digitali.

La misericordia come vocazione/missione alla condivisione, ascolto nella relazione, ma anche aiuto agli aspetti pratici accomuna “Laici Umanisti” e “Credenti di Fede”.

Per i primi si inserisce e risolve nell’istanza morale di imperativo categorico ed etica di responsabilità.

Per i Cristiani credenti la misericordia e la carità si fondano sulla relazione personale e comunitaria con Cristo, per inverarsi nella vita secondo lo Spirito. L’etica cristiana non nasce da un sistema di comandamenti, ma è conseguenza della nostra amicizia con Cristo.

Questa amicizia influenza la vita: se è vera si incarna e si realizza nell’amore verso Dio e verso il prossimo (Papa Francesco, Udienza del 26 11 2008: La dottrina della giustificazione: dalla fede alle opere. Vedi anche: Paolo Prima lettera ai Corinti 13: “…la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!”; Giacomo, Lettera cap 2: “… la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa…l’uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede”).

Pertanto per i nonni credenti la Relazione di nonnità anziana si arricchisce della testimonianza della fede.

Le parole di Papa Francesco

Papa Francesco ne individua il valore attraverso la memoria di storie di vita che gli “anziani” passano alla generazione che segue: “Trasmettere la fede non è dire le cose “bla-bla-bla”. É dire l’esperienza di fede…e soltanto la può raccontare bene chi l’ha vissuta. Per questo è molto importante ascoltare i vecchi, ascoltare i nonni, è importante che i bambini interloquiscano con loro” (Papa Francesco, Udienza del 23 marzo 2022: Il congedo e l’eredità: memoria e testimonianza).

Parole che mi richiamano pillole di “fede pratica” di nonna Cecilia sintetizzate in: “Aiutati che il ciel ti aiuta” e di “religiosità popolare” di nonna Anna: “Come Dio vuole”.

Espressioni testimoniate nella loro “Relazione di nonnità anziana” di fede “ancorata” alla “Teofania della Relazione” nella Vita, Morte e Resurrezione di Gesù.

Nella Giornata dei nonni e degli anziani di quest’anno splendida e appropriata è la Preghiera che richiama alla Carità nella Fede, delle Opere di Misericordia a partire da chi ci è più vicino (nipoti e loro genitori):

Signore, …tu che non ci lasci mai soli, e ci accompagni in ogni stagione della vita, non abbandonarci, prenditi cura di noi… Il tuo spirito di amore ci conformi alla tua tenerezza e insegni anche a noi a dire: – Non ti abbandonerò – a chi incontriamo sul nostro cammino”.

Anziani e Nonni. Dati e stime Istat anni 2020-2023 in Italia

14 milioni gli anziani ultra65enni in Italia di cui si stima

10 milioni autosufficienti 4 milioni non autosufficienti 2 milioni (15% degli ultra 65enni) impegnati in attività di volontariato formale in organizzazioni no profit (1.200.000) o informale (800.000) a favore di terzi al di fuori del proprio ambito familiare. Di questi 600.000 si occupano di bambini/ragazzi (Nonni sociali) e 300.000 di adulti

12 milioni i nonni/e in prevalenza ultra65enni di cui

10 milioni si occupano dei nipoti dagli 0 ai 14 anni più volte la settimana

38 miliardi annui il contributo stimato dei nonni ai bilanci delle famiglie di cui

14 miliardi per comprare vestiti, giochi, libri, per pagare la scuola o le varie attività dei nipoti, ma anche per pagare bollette, mutuo o affitto di casa o fare la spesa 24 miliardi quale valore “economico” delle ore gratuitamente dedicate all’accudimento dei nipoti

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