“La misericordia apre le porte alla speranza” | DIOCESI DI GOMA (RdC)
In questa rubrica, nel corso dell’anno, il cammino del Giubileo raccontato dagli abitanti di spazio + spadoni da più parti del mondo
Rodrigue Bidubula ha seguito l’apertura dell’Anno giubilare nella diocesi di Goma (a est della Repubblica democratica del Congo) dove la crisi umanitaria va avanti ormai da tre decenni e ha causato lo sfollamento di oltre 1,7 milioni di persone nella sola provincia del Nord Kivu.
In una zona di guerra e sotto assedio, in cui l’emergenza profughi è sempre più grave, come si può vivere il Giubileo? Monsignor Henri Ciza ha esortato i fedeli ad “essere pellegrini della misericordia”
L’apertura dell’Anno Giubilare
Domenica 29 dicembre, la diocesi di Goma ha vissuto un’eccezionale giornata di fede e di comunione celebrando la festa della Sacra Famiglia. La celebrazione ha segnato una tappa importante nell’apertura dell’Anno giubilare e del “luogo giubilare”.
Questo evento, che ha riunito fedeli di diverse parrocchie della diocesi, è stato l’occasione per alcune coppie di diverse parrocchie di rinnovare i loro impegni matrimoniali, approfondendo al contempo la loro fede e il loro impegno comunitario.
I preparativi per questo Giubileo sono stati caratterizzati da profondità spirituale e spirito di solidarietà. Prima delle celebrazioni, sono state organizzate attività come il ritiro spirituale, le confessioni presso il seminario maggiore di Buhimba e le opere di misericordia per gli sfollati, i malati e i bambini che non frequentano la scuola.
Queste iniziative hanno permesso ai fedeli di aprirsi pienamente alla grazia divina e di abbracciare il significato della misericordia.
Dopo una processione iniziata nel parco del Lycée Sainte Ursule, la Messa solenne è stata celebrata nella Paroisse Bienheureuse Anuarite da Monsignor Henri Ciza, Vicario Generale della Diocesi di Goma, in rappresentanza del Vescovo.
Nell’omelia ha sviluppato alcuni temi essenziali, incentrati sull’amore, l’unità, la preghiera in famiglia, la misericordia e il significato simbolico della Porta Santa e del Giubileo che la Chiesa universale vivrà nel corso dell’anno 2025.
Parlando della Sacra Famiglia come modello di amore e di unità, l’omelia di monsignor Henri Ciza ha evidenziato l’esempio della Sacra Famiglia come modello di vita cristiana.
Se guardiamo alla Sacra Famiglia, vediamo un’unità esemplare. Quando andarono insieme a Gerusalemme, agirono in perfetta armonia. Questa unità si basa sull’amore, che è il fondamento di ogni famiglia cristiana.
Come ha sottolineato il Vicario generale, l’amore nella famiglia deve essere vissuto secondo la volontà di Dio. Questo amore invita ogni membro a riconoscersi a immagine di Dio e ad agire con misericordia verso l’altro.
Un altro aspetto dell’amore che ha sottolineato è l’ascolto reciproco. Giuseppe e Maria, nella loro vita quotidiana, dimostrano l’importanza dell’ascolto reciproco. Questa qualità rafforza i legami familiari e favorisce una collaborazione armoniosa.
Ogni membro della famiglia deve prestare attenzione agli altri, non solo per capire i loro bisogni, ma anche per condividere le loro gioie e i loro dolori.
La preghiera al centro della vita familiare
La Sacra Famiglia ci insegna anche a mettere la preghiera al centro della nostra vita. Pregando insieme, le famiglie trovano la forza di affrontare le sfide della vita. Ha citato l’esempio di Elkana e Anna, che hanno pregato per un figlio e hanno chiamato il loro figlio Samuele in segno di gratitudine verso Dio.
Questa storia ci ricorda che ogni benedizione familiare è il frutto della preghiera.
In una famiglia, ogni membro è chiamato a crescere non solo in età, ma anche in saggezza, virtù e stato di vita. La Sacra Famiglia è un esempio di crescita integrale, dove ogni persona si sviluppa pienamente in uno spirito di comunione, pazienza e sostegno reciproco.
Misericordia: una chiamata all’unità e alla riconciliazione
Il Vicario generale ha sottolineato l’importanza della misericordia per trasformare le relazioni umane e costruire una società più giusta e fraterna.
1. La Porta Santa, simbolo di misericordia
Attraversare la Porta Santa è un atto altamente simbolico. Rappresenta il cuore di Dio, sempre aperto per accogliere i suoi figli. Attraversando questa porta, i fedeli sono invitati a entrare in un rapporto rinnovato con Dio e a vivere in comunione gli uni con gli altri. La Porta Santa è anche un invito a lasciare che Dio ricostruisca le nostre vite, a guarire le ferite causate dalle divisioni e a ripristinare i legami spezzati nelle nostre famiglie e comunità.
Entriamo nella misericordia di Dio, non restiamo sulla soglia, non ci fermiamo, permettiamo a Dio di ricostruire le nostre vite, Lui che fa nuove tutte le cose (Isaia 43,19). Il cuore di Dio ci attende tutti indistintamente, sacerdoti, suore, laici, poveri, rifugiati… Rivolgiamoci a Dio e amiamo di più gli altri.
2. La misericordia, cemento della società
La misericordia di Dio è una leva potente per ristabilire l’equilibrio nelle nostre relazioni sociali.
Libera i cuori dall’odio, dai conflitti e dalle separazioni che indeboliscono le nostre comunità. Vivendo la misericordia, le famiglie e le comunità possono superare le divisioni, le calunnie e le bugie per costruire nuovi legami basati sulla verità e sull’amore.
3. Un appello al perdono e alla riconciliazione
In una regione come Goma, segnata da violenze di ogni genere, guerre che durano da decenni, criminalità, lacerazione del tessuto sociale, ecc., ha ricordato che la misericordia incoraggia le persone a perdonare e a ricominciare. Ha invitato le famiglie e le comunità a dimenticare le ferite del passato e ad andare avanti insieme in un processo di riconciliazione. Il perdono reciproco è essenziale per crescere nella fede e rafforzare i legami sociali.
Un programma per una nuova società umana. Il Giubileo della Speranza e l’attraversamento della Porta Santa non riguardano solo gli individui, ma la società nel suo complesso. Questo Giubileo è anche un’occasione per praticare la fraternità e promuovere una società in cui tutti, senza distinzioni, trovino il loro posto. Si tratta di ripristinare la dignità di ogni persona e di rifiutare ogni forma di discriminazione o emarginazione.
Anno giubilare: impegno per i più vulnerabili e riattivazione delle opere di misericordia
Questa celebrazione è stata preceduta, tra l’altro, da una serie di opere di misericordia in cui i fedeli hanno mostrato il loro costante impegno verso i più svantaggiati. Nella sua omelia, il Vicario generale ha espresso la sua gratitudine ai fedeli per il loro impegno quotidiano nell’agire concretamente a favore dei poveri, dei malati, dei bambini che non frequentano la scuola e dei rifugiati, invitandoli al contempo a intensificare le loro azioni a favore delle opere di misericordia.
Queste opere di misericordia, che incarnano l’amore di Dio e testimoniano la nostra fede, saranno ancora una volta messe in evidenza durante questo anno giubilare.
Non ha mancato di lanciare un invito al dialogo e all’unità. In una regione lacerata da tensioni, guerre e divisioni, il Giubileo offre un quadro per rinnovare il dialogo, rafforzare l’unità e curare le ferite della separazione.
E lo fa attraverso un atto di fiducia nella misericordia di Dio, che riequilibra le relazioni umane e ci libera dalle guerre interne ed esterne che minano le nostre famiglie e comunità.
È così che il cammino cristiano deve condurci ogni giorno a varcare la Porta Santa come pellegrini della misericordia. L’omelia del vescovo Henri Ciza ha esortato tutti i fedeli a considerarsi ambasciatori della misericordia di Dio. Attraversare la Porta Santa è un viaggio spirituale che ci impegna a vivere i valori del Giubileo.
Che questo Anno giubilare sia un tempo di rinnovamento, grazia e trasformazione per la diocesi di Goma. Rispondendo alla chiamata di Dio, le famiglie, le comunità e la società nel suo complesso possono diventare luoghi di pace, fraternità e misericordia. Il Signore ci aspetta alla Porta Santa, pronto ad accogliere ciascuno di noi con amore e a rinnovare le nostre vite nella sua infinita misericordia.
Infine, nei prossimi giorni la Diocesi pubblicherà il calendario per ottenere le indulgenze. Ogni gruppo, comunità, movimento, parrocchia, ecc. avrà così il giorno stabilito per preparare i fedeli.
Fonte e immagini
- spazio + spadoni
- Rodrigue Bidubula