La Giornata dei Calzini Spaiati

Il 7 febbraio, si celebra la Giornata dei Calzini Spaiati, nata per promuovere l’inclusione e il rispetto delle differenze

In molte scuole, si chiede ai bambini di indossare due calzini diversi e si promuovono varie attività per trasmettere un valore importante, e cioè che essere diversi non è un limite, ma una ricchezza.

Le origini

Nel 2013, a una docente di sostegno in una scuola primaria del Friuli, Sabrina Flapp, venne in mente di far arrivare il messaggio dell’unicità e dell’accettazione dell’altro in un modo semplice, immediato. Così, ispirandosi alle stravaganti calze di colore differente di Pippi Calzelunghe e anche all’inventore della terapia del sorriso Patch Adams, propose un’iniziativa che presto si diffuse ovunque.

In primis, a seguirla furono alcune volontarie dell’Associazione VipFriulClaun Odv che decisero di indossare i calzini spaiati nelle corsie degli ospedali dove prestavano servizio.

Poi, grazie ai social, questa Giornata (che cade il primo venerdì di febbraio) è divenuta nazionale.

Il significato

In una società in cui spesso si tende ad emarginare chi è diverso, serve più che mai educare i più piccoli a riconoscere in ciascuno un essere speciale e insostituibile e a non aver paura di chi ha caratteristiche e storie che non sono uguali alle proprie.

Per secoli, le categorie, le etichette ci hanno ingabbiati in un mondo dove esistono i neri, i disabili, i poveri, ecc. ecc., ma è importante ricordare che facciamo tutti parte di un’unica famiglia e che la diversità di ognuno può offrire e portare qualcosa di nuovo, un altro punto di vista, un mondo più colorato.

In conclusione

Sono tante le proposte che si fanno in questa Giornata negli asili e nelle scuole: giochi, laboratori, canti, tutti rigorosamente con calzini spaiati ai piedi.

Da parte sua, spazio + spadoni, ribadendo il concetto che le opere di misericordia sono anche espressione di questi valori, propone la Filastrocca di Mimmo Mòllica.

Sarà il figlio sbagliato,
il calzino spaiato?

Non si trova il fratello,
chi dei due è più monello?

Ma non siamo sbagliati,
siamo solo «spaiati»,

che non vuol dire persi,
ma soltanto «diversi».

Ed in fondo noi siamo fratelli,
non è detto che siamo gemelli,

non c’è uno più scaltro,
non siam fatti l’uno per l’altro,

o come dice qualcuno
non siam fatti l’altro per l’uno.

Pure Tizio con Caio
formavano un «paio»,

e non si sono mai persi,
son rimasti soltanto diversi.

Fonte e immagine

SEC 2024-2025
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