La Formazione di Roma? Un Bagaglio Aggiunto di Umanità e Spiritualità

Dopo aver incontrato spazio + spadoni ed aver svolto la formazione a Roma, sento il bisogno di scrivere per condividere le mie impressioni e sensazioni

“Se uno ha fame, non donargli un pesce, bensì insegnagli a pescare”. Abbiamo sentito spesso questa frase. Quasi tutti, credo, la riteniamo sensata e giusta. Il problema è come tradurre in pratica questa saggia massima.

spazio + spadoni, in particolare nella persona dei suoi Senior, si è posto coraggiosamente per questa strada con svariate iniziative, nella consapevolezza che aiutare coloro che aiutano le persone in difficoltà (poveri, ammalati, carcerati, dubbiosi, anime dei defunti ecc.) è forse più saggio che distribuire semplicemente parte del proprio budget direttamente ai bisognosi.

Certo, è una strada più lunga, in salita, tortuosa. Bisogna individuare i “Linker” che coordinino gli “Ambasciatori” delle opere di misericordia, corporali e spirituali e avere a che fare con il materiale umano, con persone concrete, con le loro esigenze e difficoltà, con le loro paure e personalità prorompenti, con le loro timidezze e voglia di mettersi in gioco, con le loro difficoltà linguistiche o di comunicazione è compito delicato, arduo e rischioso.

Delicato perché ogni persona merita rispetto ma spesso anche necessita di sprone e rinnovamento di motivazioni. Rischioso perché si possono e devono investire ingenti capitali (energie, tempo, capacità gestionali e formative) senza vedere grossi risultati o, a volte, dover ricominciare tutto daccapo per essere arrivati ad un binario morto.

Le giornate di formazione

Nella casa per ferie delle Religiose Ministre degli Infermi, a mezzora di treno da Roma, si è svolta una tre giorni di formazione, conoscenza, scambio, preghiera e amicizia che sicuramente lascerà il segno. Sotto la sapiente guida del fondatore, Luigi Spadoni, queste giornate di formazione hanno visto insieme religiose di varie congregazioni, laici e coppie che, insieme ad un sacerdote, hanno pregato, riflettuto, imparato, proposto e camminato insieme nelle vie che lo Spirito via via vorrà loro mostrare.

Le giornate sono sempre state aperte da un’ora di preghiera mattutina (Lodi e orazione silenziosa personale) che ha preceduto la celebrazione della messa comunitaria, ossigeno indispensabile per qualsiasi riunione che voglia mettere al centro il Signore Gesù.

Poi ci si trovava per ascoltare interventi di vario tipo: anzitutto la formazione sul “metodo” OPERA M, con cui vivere e diffondere la riEvoluzione delle Opere di Misericordia, momento da non dare per scontato. Il metodo, infatti, spesso è un po’ come un contenitore per i liquidi: non essenziale, certo, ma senza del quale spesso è impossibile veicolare i contenuti. Che sia una bottiglia di plastica o di vetro, una borraccia o un bicchiere, il contenitore diventa importante per poter dissetarsi di acqua buona ed indispensabile.

Poi abbiamo ascoltato testimonianze di religiose o laici che hanno presentato con entusiasmo i loro progetti, riusciti o meno, grandi o piccoli, i loro sforzi e sogni, fonte di ispirazione, in ogni caso. In alcuni casi, abbiamo vissuto insieme a Selene e Luigi la difficoltà di poter comunicare con i diversi paesi africani dove sono in corso alcuni progetti “HIC SUM”, toccando con mano le barriere linguistiche, le difficoltà e le fragilità della rete Internet, ma al contempo la voglia di comunicare al mondo, a partire da un angolo remoto del pianeta, la voglia di diffondere a tutti attraverso le opere di misericordia la misericordia divina che ciascuno di noi ha ricevuto dal quel Dio che, in ogni religione e cultura della terra, ha voluto presentarsi come il Misericordioso e Pietoso.

spazio+spadoni

Don Giovanni di Lucca ha riempito una mattinata illustrando l’importanza della preghiera, con un tocco di originalità: non una lunga e dotta conferenza, bensì un’agile presentazione, aiutata da alcune slides e un lavoro di gruppo, in cui ciascuno ha dovuto rielaborare una preghiera basata su una delle opere di misericordia, sia corporali che spirituali. Insieme ad un breve momento di approfondimento su come, perché e chi invocare, primo momento individuato da Umberto, nella presentazione del metodo di

OPERA M, questo è stato lo spazio dedicato più propriamente alla formazione spirituale individuale.

La ricchezza dell’incontro

Gli incontri interpersonali di conoscenza e approfondimento, i gioiosi canti nelle proprie lingue natie, i pasti consumati insieme grazie alla presenza discreta ed essenziale delle Suore Ministre degli Infermi hanno completato il quadro di queste giornate ricche, impegnative e foriere di speranza per le nostre parrocchie e comunità sparse sul territorio.

Ciascuno riparte da Roma con un bagaglio aggiunto di umanità e spiritualità. I nostri cuori sono stati bagnati dalla misericordia divina, che è all’opera, sempre, in modo peculiare accogliendo dentro di noi in prima persona il racconto delle difficoltà e tribolazioni affrontate da alcuni nel tentativo di tradurre in pratica le intuizioni che lo Spirito di misericordia ha suggerito, nel Benin, nell’isola di Timor, in Ruanda-Burundi, Congo, in India e in America Latina, in Siria ma anche in Sicilia, in Puglia, in Liguria o in Toscana.

E, dal momento che è impossibile trattenere per sé l’amore gratuito e misericordioso di Dio, effuso nei nostri cuori per poter essere condiviso, ciascuno riparte con una nuova e rinnovata responsabilità. Con originalità, fantasia, coraggio e fiducia umile e totale in Gesù misericordioso, ciascuno è chiamato a farsi tramite, canale, trasmettitore, sorgente e contenitore di una multiforme grazia divina che sempre e dovunque cerca collaboratori per spargere ovunque il seme dell’Evangelo e della Misericordia del nostro Dio Trinità.

La consegna dei diplomi di Tutor e Ambasciatori, l’indossare con amore e orgoglio il foulard rosso che abbiamo ricevuto sono solo piccoli segni di una rinnovata dedizione a questo impegno, partecipazione del desiderio stesso di Cristo, che desiderava appiccare il fuoco divino della misericordia a tutti e dovunque.

 

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