La Chiesa del Congo in Fermento per la Beatificazione di Quattro Martiri Prevista per il 18 Agosto

Fratel Vittorio Faccini, padre Luigi Carrara, padre Giovanni Didonè, don Albert Joubert: i quattro martiri che diventeranno Beati

La Chiesa di Uvira si prepara a celebrare la beatificazione dei servi di Dio fratel Vittorio Faccin, padre Luigi Carrara, padre Giovanni Didonè e don Albert Joubert: evangelizzatori animati da spirito di fraternità e ardore missionario, fedeli alla chiamata di Dio fino al dono del sangue.

Martirizzati a Baraka e Fizi il 28 novembre 1964, saranno beatificati il ​​18 agosto 2024 nella Cattedrale di San Paolo a Uvira dal delegato del Santo Padre, Sua Eminenza Fridolin Ambongo Besungu, Cardinale di Kinshasa.

Quasi tutta l’Africa ma in particolare la Repubblica Democratica del Congo è devastata da quasi cinquant’anni dalle guerre civili che hanno portato enormi perdite di vite umane e impoverimento del Paese bloccando ogni sviluppo economico e sociale.

Fu durante la guerra di ribellione di Mulele, nel 1964 che diedero la loro testimonianza i quattro Venerabili : Luigi Carrara, Albert Joubert, Vittorio Faccin e Giovanni Didonè.

Chi sono questi martiri?

Papa Francesco ha proclamato martiri i nostri fratelli, tra cui tre missionari saveriani ovvero, padre Luigi, padre Giovanni fratel Vittorio e don Albert.

Fratel Vittorio Faccin, la bontà del fratello che diventa eucaristia

Fratel Vittorio (1934-1964) aveva solo 25 anni quando arrivò in Congo. Lasciò il suo paese natale, l’Italia, i suoi genitori e i suoi amici, per inserirsi nella parrocchia di Baraka, sulla sponda occidentale del Lago Tanganika.

“Sono felice – scriveva ai suoi genitori con emozione – non potete immaginare la gioia che mi abita in questi luoghi dove posso aiutare coloro che non sanno di quale dono il Signore ci ha colmato donandoci di diventare cristiani”. Tesoriere della comunità e cappellano dei giovani (cori e Movimento Xaveri), il giovane fratello donava anima e cuore alla missione: “Il nostro lavoro consiste nel far conoscere la logica dell’amore di Gesù: saper perdonare e amare anche i propri nemici” ripeteva spesso.

Diventare Eucaristia

“In passato avevo il desiderio di diventare sacerdote missionario. Durante questi anni di preparazione alla vita missionaria, il Signore mi ha fatto capire che è meglio per me sacrificarmi per Lui, piuttosto che sia Lui a immolarsi nel mio cuore”. Egli stesso divenne un ospite nelle mani del Signore e la sua dolcezza è stata la sua predica più bella.  Fu raggiunto da tre proiettili e morì davanti alla Chiesa di Baraka che non aveva finito di costruire.

Padre Luigi Carrara, martire della solidarietà missionaria

“Se vuoi uccidermi, preferirei morire qui, accanto a mio fratello.” Furono queste le ultime parole di padre Luigi (1933-1964) di fronte alla parrocchia di Baraka, davanti al leader ribelle che aveva appena aperto il fuoco per tre volte sul suo confratello, fratel Vittorio. Infatti, testimone dell’omicidio del confratello, non aveva più dubbi su ciò che lo stava aspettando e il suo gesto di inginocchiarsi, accanto al confratello  appena morto per pregare, rese furioso il capo dei ribelli che lo uccise  con una pallottola nel petto. I tre sacerdoti, insieme al frate, sarebbero potuti fuggire già da molto tempo, invece preferirono rimanere accanto ai loro fedeli.

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Padre Giovanni Didonè, martire sull’esempio del Buon Pastore

Padre Giovanni (1930-1964) proveniva da una famiglia italiana di undici figli, sette dei quali divennero religiosi (tre sacerdoti e quattro suore). Dopo l’ordinazione arrivò in Congo, nel dicembre 1959 insieme a fratel Vittorio.

“La vita missionaria è veramente bella!”

Quando scoppiò la ribellione mulelista, l’intera regione del Sud Kivu fu immersa nella paura. Perfino i cristiani, stavano perdendo la speranza. Nel novembre del 1964, padre Giovanni scriveva al catechista Pupu Raphaël: «Chi dispera non riceve facilmente la misericordia di Dio. Non perdere lo slancio! È nel momento della prova che possiamo testimoniare giustamente la nostra fede e il nostro amore per Dio. Vedi, noi padri siamo a Fizi. Certo, è lontano da casa, ma Dio è ovunque e aiuta tutti noi. Alziamoci. Non credo che i padri torneranno a casa. Sappiatelo bene, piuttosto che tornare a casa, i padri preferiscono morire in missione…” Questo è il testamento che il sacerdote Giovanni, scriveva ai suoi cari fedeli. Questa lettera arrivò 20 giorni dopo a Fizi e lo stesso leader che aveva appena ucciso i due missionari a Baraka, verso le ore 18.00 si presentò davanti alla Chiesa di Fizi e chiamò ad alta voce padre Didonè. Il padre uscì e un proiettile lo colpì alla fronte. A 34 anni cadde a terra senza un grido.

Don Albert Joubert, maestro dei giovani fino alla fine

Albert Joubert nacque a Saint Louis de Morumbi-Moba, allora Congo Belga, il 18 ottobre 1908, da padre francese, appartenente alla Guardia Pontificia e da madre congolese. Ordinato sacerdote il 6 ottobre 1935 dopo aver esercitato l’apostolato in diverse parrocchie e diocesi, dal 1958 era nel territorio della futura diocesi di Uvira, fondata nel 1962 e prestava servizio a Kibanga. Fu imprigionato nel settembre del 1964 dai Simba e rilasciato a Fizi, dove decise di restare a lavorare con padre Giovanni invece di fuggire. Riuniva studenti e genitori che non avevano saputo come iniziare l’anno scolastico a causa dell’insicurezza: “È nel vuoto del pensiero che nasce il male”. Questa era la convinzione che lo animava nell’educazione della gioventù. Verrà ucciso pochi istanti dopo Giovanni.

Servire Dio: dono totale e incondizionato

Prima dell’ordinazione diaconale, nel 1935, don Albert prestò questo giuramento: «Prometto con tutta sincerità di obbedire sempre, secondo le norme dei Santi Canoni, a tutto ciò che i miei Superiori mi ordineranno e che la disciplina della Chiesa mi chiederà. Sono pronto a dare esempi di virtù sia con le opere che con le parole, affinché possa ricevere la ricompensa del Signore”.

I martiri del nostro Paese, la Repubblica Democratica del Congo

La storia dell’evangelizzazione del nostro Paese si sviluppa dalla fine del XV secolo.

Fino ad oggi la Chiesa congolese ha avuto due martiri : la Beata Anuarite Clementina Nengapeta e il Beato Isidoro Bakanja, entrambi della diocesi di Wamba.

La nostra Diocesi, quella di Uvira, nella Repubblica Democratica del Congo, si preparara alla beatificazione di quattro martiri, tra cui il sacerdote diocesano Don Albert Joubert.

La Chiesa congolese pregherà così sei martiri beatificati e alla loro intercessione affidiamo tutto il popolo congolese tanto provato.

 

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