Kenya: Sarah Otieno e Stephen Thuo, spazio alla voce dei giovani

Giovani kenioti lanciano un progetto per aiutare i coetanei a sviluppare le proprie capacità

Siamo giovani del Kenya. Condividiamo la vision di Spazio Spadoni e abbiamo ideato con alcuni adulti il progetto “Empowered to Care” per aiutare i nostri coetanei ad assumere responsabilità e rendersi conto del loro valore e delle loro capacità. Siamo felici di far parte di questo programma e vogliamo ispirare altri. Proponiamo diversi forum e training per prepararci ad affrontare le incertezze e le sfide che viviamo ogni giorno e lo facciamo mettendoci prima di tutto in ascolto dei nostri compagni. Ci siamo resi conto di quanto sia difficile dare responsabilità e potere ai giovani ed è per questo che abbiamo deciso di aderire al progetto.

Training 3

Possiamo affrontare qualsiasi cosa

Alla base dell’empowerment giovanile c’è la convinzione che i giovani siano capaci di cose incredibili. Quando i giovani sono contagiati da idee e opportunità stimolanti e hanno gli strumenti per rafforzare la fiducia in sé stessi, possono affrontare qualsiasi cosa.

Un giovane responsabile e di mente aperta riconosce le proprie capacità, la propria autodeterminazione e il proprio valore. Si sente a proprio agio nel provare cose nuove capaci di farlo maturare positivamente. Ha la fiducia di rischiare ed è consapevole che il fallimento è un passo verso il progresso, non un motivo di rinuncia. Non usa le idee degli altri per prendere decisioni, ma cerca di costruire una sua opinione basandosi sulla propria esperienza. Difende i propri valori. E punta a costruire una base di autonomia e resilienza su cui contare nei momenti di difficoltà o quando si sente perso e ha bisogno di ricalibrarsi.

Noi giovani in Kenya, ci troviamo di fronte a molte sfide che minacciano la nostra vita. La pressione dei coetanei sta diventando troppo forte, tanto che i giovani non riescono a resistere. Si spingono verso scelte estreme per sperimentare qualcosa di nuovo e accattivante. “Empowered To Care” sensibilizza i giovani, rendendoli capaci di affrontare in modo competente e costruttivo la pressione negativa dei pari e di creare una corrente positiva tra i compagni.
La depressione affligge molti giovani nel nostro paese e la maggior parte dei giovani teme di esprimersi. Questo fa sì che spesso non abbiamo qualcuno con cui parlare delle nostre difficoltà. Ci troviamo ad affrontare lo stress da soli. Nei nostri training offriamo ai giovani lo spazio per condividere liberamente le loro esperienze ed esprimersi senza esitazioni.

Training 2

Dobbiamo affrontare l’indifferenza

In Kenya i giovani sono per lo più ignorati e le nostre opinioni non vengono ascoltate, anche quando rappresentiamo – come leaders – molti coetanei. Il training che abbiamo rivolto a 20 giovani leaders di una parrocchia ha avuto un grande impatto su di loro: “Il seminario rimarrà una delle attività più efficaci che abbiamo incontrato da molto tempo a questa parte. Siamo leaders cattolici orgogliosi, grazie all’iniziativa della nostra parrocchia di guidare e formare la nostra leadership giovanile. Avete dato spazio non solo a voci, ma a voci potenti, a voci strategiche e a voci che hanno uno scopo. Le voci che ora incarniamo non saranno usate solo per la Chiesa, ma anche per la nostra comunità e nazione.”

Come si collega questo progetto alle opere di misericordia?

Training

Il progetto che stiamo lanciando aiuta i giovani non solo a mettersi in gioco in prima persona, ma anche a riconoscere ed essere grati per l’ascolto, il perdono, l’attenzione e la pazienza che altri hanno nei loro confronti. Possiamo riconoscere in tutto questo un segno tangibile della misericordia e dell’amore di Dio per ciascuno di noi. Le opere di misericordia vivono di questa reciprocità: chi sa consolare bene è stato consolato, chi sa insegnare ha imparato dagli altri e chi ha perdonato riconosce di avere a sua volta bisogno di perdono. Se noi giovani rafforziamo la pazienza, il consiglio, la correzione reciproca e l’amore, possiamo crescere personalmente e come comunità. Siamo responsabili gli uni degli altri e ci occupiamo della felicità del prossimo come della nostra. Perché la felicità più vera e profonda nella vita è prendersi cura di chi ci vive accanto.

Sarah Otieno e Stephen Thuo

Fonte dell’articolo

Spazio Spadoni

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