Il Papa alle suore: “Al servizio degli ultimi, non serve di qualcuno”

Un’affermazione che trova completamente d’accordo spazio + spadoni che, già da qualche anno, cammina accanto alle religiose in diversi luoghi del mondo e offre loro opportunità di crescita e di autonomia

Pochi giorni fa, papa Francesco ha fatto un’affermazione importante, preceduta da una raccomandazione: «la missione delle suore è di servire gli ultimi, e non di essere le serve di qualcuno».

L’occasione è stata l’udienza con i membri della Hilton Foundation, organismo non profit statunitense che, in collaborazione con alcuni Dicasteri Vaticani, si prefigge di dare opportunità di formazione, crescita e studio alle religiose.

Riguardo a ciò, il Papa aggiunge che «si è investito poco» in questo campo e che «è importante che le suore possano studiare e formarsi», superando «una mentalità clericale e maschilista».

Sulla necessità di assegnare ruoli di responsabilità e di creare spazi in cui le donne – e, nello specifico, le religiose – possano esprimere identità, valori e capacità, sono stati già dati diversi segnali importanti dal Vaticano. Uno tra questi è stato, il 6 gennaio scorso, la nomina di suor Simona Brambilla a capo del Dicastero per la Vita Consacrata.

Ci sono poi altri nomi femminili nella Curia Romana, e il prossimo – da marzo – sarà quello di suor Raffaella Petrini a capo del Governatorato vaticano.  Una “governatrice”, quindi, che succede al cardinale Fernando Vergéz Alzaga.

Insomma, il percorso per il riconoscimento di quelle che Bergoglio chiama affettuosamente “suorine” sembra inarrestabile e non può non trovare approvazione nella realtà di spazio + spadoni.

Luigi Spadoni lo ripete da sempre. E non lo dice soltanto, ma lo fa.

La formazione e le attività messe su attraverso il “Progetto Hic Sum”, infatti, ne sono la prova, la testimonianza lampante di come si possa promuovere un processo di autonomia, fornendo gli strumenti necessari e soprattutto dando fiducia.

«Le dichiarazioni del Papa rispecchiano totalmente il nostro pensiero e danno ulteriore slancio e nuovi stimoli al nostro operato. Ci confermano che siamo sulla buona strada», continua Spadoni.

Perché, come ha già detto in altre occasioni, «la presenza delle suore riesce a generare in ogni occasione opere di misericordia, perciò saremo sempre al loro fianco, per dare loro appoggio e per aiutarle a crescere e a diventare moltiplicatrici di bene. Soprattutto nei Paesi più poveri».

A tal proposito, a conclusione dell’incontro del 22 gennaio, papa Francesco ha voluto sottolineare le parole “compassione, vicinanza, tenerezza”, ricordando che «in un’epoca in cui il numero degli esclusi continua ad aumentare» occorre «rialzare chi è caduto».

E le suore, (anche) questo lo sanno fare.

Fonte

Immagine

  • Vatican News
SEC 2024-2025
Potrebbe piacerti anche