Il Mio HIC SUM alla Misericordia di Adrano

HIC SUM: ECCOMI! La mia esperienza presso la Fraternità di Misericordia di Adrano

Sto per concludere la missione a me affidata qui ad Adrano. Quindi, mi rivolgo a Lei, mia carissima Reverenda Madre Generale e Consiglio, vi ringrazio per il vostro sostegno morale e spirituale e per la vostra fiducia che mi ha permesso di vivere in modo diverso il nostro Carisma.

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Sono molto grata anche a te Suor Esther, la Delegata, e a tutte voi consigliere della Delegazione del Madagascar per avermi scelta per vivere questa missione, che ha arricchito il mio bagaglio spirituale e mi ha dato più di motivazione per collaborare con voi per il bene della nostra Famiglia religiosa. Grazie!

All’inizio, quando la Suora Delegata mi ha parlato di questa esperienza, la mia prima reazione è stata il “rifiuto”. Avevo varie scuse: il mio stato di salute, le mie responsabilità, il mio non essere in grado… Mi chiedevo perché scegliere me al posto di un’altra suora… Più volte mi sono rifiutata, fino a quando, per grazia di Dio, ho avuto il coraggio di dire “eccomi, Signore, sia fatta la tua volontà”. Questa decisione è stata presa a beneficio delle persone vulnerabili affidate alla cura della Congregazione.

Questo “sì” mi chiedeva, quindi, degli impegni: “reagire e partire con la grazia di Dio” e sapevo che non sarebbe stato facile. Avrei dovuto affrontare dei sacrifici, ma questi sacrifici avrebbero portato frutto per la missione in Madagascar, per la Congregazione e soprattutto per i figli di Dio dimenticati ed emarginati nella società.

Ne ero fortemente convinta, ma, nonostante ciò, le mie preoccupazioni non erano ancora svanite: viaggiare da sola, parlare in italiano, vivere lontano dalla comunità… Allora, ho dedicato tutte le mie intenzioni di preghiera a questa mia nuova missione e Dio mi ha offerto una soluzione: la delegata mi ha informato che sarebbe partita con me e sarebbe stata con me due mesi in Italia. Ciò mi ha tanto incoraggiata.

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Le difficoltà

Ho iniziato a imparare l’italiano, ma non avevo avuto ancora il coraggio di esercitarlo con le mie consorelle, che parlano italiano. Solo quando sono arrivata nella Casa Generalizia a Roma ho cominciato a borbottare qualche parola in italiano. Avevo la sensazione di non essere all’altezza, perchè le mie capacità di comprensione erano limitate e il mio vocabolario italiano mi sembrava insufficiente.

Faticavo a seguire le conversazioni e a trovare le parole adatte. Nonostante la Madre Generale e Suor Esther mi incoraggiassero sempre, per me era davvero difficile esprimermi.

Queste difficoltà, inizialmente, hanno reso difficile la mia integrazione nella “Fraternità di Misericordia” di Adrano: esprimermi era per me una sofferenza e preferivo stare da sola. Quando tornavo a casa, avevo sempre mal di testa. Ma a poco a poco, soprattutto con la grazia di Dio, la mia lingua si è sciolta e ho trovato il coraggio di esprimermi a modo mio.

La mia esperienza in Misericordia

La calorosa accoglienza da parte dell’equipe mi ha aiutato molto ad avere fiducia in una collaborazione attiva.

Dopo due giorni dal nostro arrivo fummo subito mandate in trasporto con i giovani del servizio civile. Il primo giorno mi è sembrato quasi un viaggio turistico o la visita di un luogo nuovo, perché non conoscevo le loro attività e il loro servizio.

Spinta dalla mia curiosità, ho cominciato, allora, ad osservare le attività dei giovani volontari: accogliere i pazienti con rispetto, il sostegno morale, l’accompagnamento… Fin dal primo turno, desideravo continuare a partecipare a tutto questo con grande piacere. Mi sentivo bloccata dal problema della lingua italiana, ma sono stata in grado di recuperare grazie ai gesti, ai sorrisi e alle poche parole che conoscevo. Col tempo ho potuto coltivare un buon rapporto con tutti i volontari e, persino, con i pazienti.

La collaborazione con i giovani volontari mi ha insegnato molto e ho tratto beneficio dall’imparare osservando alcuni dei loro gesti nelle loro attività di assistenza. Giorno dopo giorno mi sentivo migliorare e ho potuto partecipare anche alle attività di assistenza sanitaria all’aperto durante vari eventi. I miei risultati erano sempre migliori anche grazie alla formazione di “pronto soccorso” organizzata dalla “Misericordia”.

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La Misericordia di Dio è all’opera…Sempre!

“La Misericordia di Dio è all’opera… sempre!” Luigi Spadoni, il fondatore dello spazio + spadoni, usa sempre questa frase per incoraggiare l’equipe nella loro missione. È da questa frase che traiamo tutta la forza per donarci, attraverso i servizi richiesti ogni giorno: ovunque siamo, dobbiamo essere testimoni di Dio Misericordioso, testimoni dell’amore di Dio.

Questa esperienza all’interno della “Misericordia” mi ha dato la possibilità di arricchire il modo di vivere il Carisma della Congregazione delle Suore del Sacro Cuore di Gesù di Ragusa (cfr “Natura e fine dell’Istituto” art 4).

Per le Suore del Sacro Cuore di Gesù di Ragusa, l’opera di misericordia rappresenta un vero e proprio rifugio per gli emarginati. Il nostro obiettivo è che il nostro impegno porti felicità, realizzazione e progresso a tutti, contribuendo a costruire un mondo migliore. Tutto questo richiede che noi viviamo profondamente la vita spirituale, che deve essere manifestata attraverso la volontà, la disponibilità a donarsi agli altri, la generosità e l’autoformazione per possedere sempre più competenze. Tutte le nostre intenzioni devono essere rivolte al bene per gli altri: non devono esistere egoismi, dobbiamo cercare sempre di dare agli altri una vita che sia “degna”.

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Mi sento piccola, rispetto alle grazie ricevute. Ho fatto poco, ma alla fine della mia esperienza posso dire che Dio Misericordioso è grande. Ho, infatti, potuto realizzare tutto quello che dovevo. Sono contentissima, comunque, perché il Buon Dio mi ha dato la possibilità di godere insieme ad altre persone, in un paese nuovo per me, delle sue meraviglie. Per me era inimmaginabile trovare gioia, vivendo lontano dalle mie consorelle; ma, il Signore mi sta sempre vicino per consolarmi, per incoraggiarmi e mi ha mandato tante persone che mi hanno accolto, che mi hanno aiutato con tanto affetto e che hanno condiviso con me le gioie e sofferenze.

Grazie Signore, con la tua immensa grazia ho avuto l’opportunità di servire gli altri diffondendo il TUO AMORE. Ringrazio, anche, Luigi Spadoni che ha fiducia nella nostra Congregazione e ci ha invitato a vivere questa esperienza e ad arricchirci, anche spiritualmente.

Vorrei esprimere ancora la mia gratitudine a Don Pietro Strano e alla sua famiglia, che mi hanno ospitato in questi sei mesi. Non mi è mai mancato nulla, Dio vi benedica. Allo stesso modo ringrazio l’equipe della “Misericordia” di Adrano guidata dal Governatore Pietro Branchina e i suoi collaboratori. Siete il cuore delle mie esperienze nella fraternita, nelle formazioni e nei servizi. Mi sento troppo coccolata da tutti voi e sono molto fiera di voi. Per ringraziarvi posso promettervi soltanto le mie preghiere. A tutti voi e tutte le persone di Adrano, che ho avuto modo di conoscere. Sono molto grata per la vostra gentilezza, la vostra simpatia, la vostra generosità. Che Dio vi protegga e vi ricompensi!

Suor Yolande – Suore Sacro Cuore di Gesù di Ragusa

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