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Il Centro Opera M in Burundi, impresa sociale, punto di riferimento e di aggregazione
Il Centro Opera M di spazio + spadoni di Bujumbura, in Burundi, è stato fortemente voluto da spazio + spadoni, che lo ha finanziato e sostenuto fin dagli inizi, tra sogni e difficoltà
Gestito dalle Suore Bene Mariya, il cui carisma è “diffondere lo spirito di Cristo nelle famiglie del mondo”, il Centro «è anche un punto di riferimento e di aggregazione. Oltre ad una sala per cerimonie in cui si celebrano diplomi, compleanni, funerali, feste tradizionali, ecc., ci sono anche botteghe in cui si vendono articoli di prima necessità».
Sabato 8 febbraio, il Centro ha aperto le porte ai membri della Polizia di Stato, classe 1997, con le loro mogli. «Erano 24 coppie e si sono ritrovate per lo scambio di auguri di buon anno», dice suor Hyacinthe Manariyo, della Congregazione delle “Suore Bene Mariya” spiegandoci che in Burundi, per le associazioni, è usanza festeggiare il Capodanno entro i primi tre mesi.
Generali, colonnelli, persone che hanno frequentato l’Accademia e che rivestono ruoli importanti (era presente anche il capo dell’Ufficio Immigrazioni) si sono ritrovate insieme, come famiglie, e hanno meditato sulle opere di misericordia.
“È stato commovente; ci siamo sentiti in famiglia; un Capodanno speciale; ci porteremo altri amici e anche i nostri figli”… Sono alcuni dei commenti dei convenuti in questo “posto benedetto”, che «è il Centro di spazio + spadoni nato nell’ambito del progetto Hic Sum per venire incontro alle ragazze in difficoltà offrendo loro lavoro».
In assenza del cappellano dell’associazione, a guidare la preghiera è stata suor Hyacinthe, responsabile del centro per la cerimonia e ambasciatrice delle opere di misericordia per spazio + spadoni (è grazie alla sua esperienza in Italia presso la Misericordia di San Sepolcro (provincia di Arezzo) che è poi maturato il Progetto Hic Sum).
Dopo i vari discorsi, il pranzo, dei momenti di condivisione fraterna e di progettazione, la giornata si è conclusa tra musica e balli, grazie ad Hervé, un giovane fiorista molto bravo con l’animazione e l’acustica.
«Gli ospiti hanno quindi apprezzato il posto (il cui allestimento è stato curato da un gruppo di ragazze guidate e coordinate da Audrey), il giardino con la varietà della sua vegetazione, i fiori, il canto degli uccelli e, soprattutto, i testi delle opere di misericordia nella lingua locale (Kirundi) e in francese, la lingua ufficiale. E si sono dati appuntamento per l’anno prossimo. Alcuni hanno anche chiesto di tornare per approfondire l’OPERA M, così spazio + spadoni ha tanti altri ambasciatori anche tra i funzionari dell’alto rango di una istituzione di sicurezza del nostro Paese».