GIORNO 7 – 22 dicembre: SEPPELLIRE I MORTI
La Novena è un tempo di attesa che spazio + spadoni desidera riempire con una personale riflessione sulle opere di misericordia
- Sull’altare, 9 lumini spenti, in fila (ogni giorno, a conclusione della preghiera, ne verrà acceso uno)
- Se si prega in famiglia, si può accendere ogni volta la stessa candela.
Simbolo: un fazzolettino
Canto iniziale: a scelta, a seconda del proprio repertorio
CEL. Nel nome del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo.
ASS. Amen.
LA PAROLA
Dal Vangelo secondo Giovanni (19:38.42)
«Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com’è usanza seppellire per i Giudei. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino»,
Da una meditazione di Enzo Bianchi
«Non si dimentichi che anche questa azione di misericordia corporale causa un grande bene a chi la compie: lo porta a riflettere sull’interrogativo della morte, su ciò che la morte è come enigma/mistero per ciascuno; a misurare il proprio limite; a discernere ciò che è essenziale alla vita; a riflettere su cosa sono gli altri per noi; a misurare se il nostro amore dura finché l’altro ci è utile oppure se resta anche quando l’altro non c’è più”
L’opera di misericordia di oggi: seppellire i morti
Un fazzoletto ricorda le lacrime.
Per questa ragione, è il simbolo scelto per questa giornata della novena,
e per questa opera corporale.
Un fazzoletto richiama la tenerezza, il dolore,
accoglie le emozioni che ci si porta dentro
quando va via una persona cara.
• Gesù, in attesa del Natale, spiegaci come accompagnare chi lascia questo mondo;
• Gesù, in attesa del Natale, ricordaci che i defunti vanno amati e rispettati;
• Gesù, in attesa del Natale, raccontaci il mistero dell’amore eterno.
Si accende il settimo lumino (o la candela), mentre il lettore legge una preghiera pubblicata sul sito della diocesi di Cremona:
Padre, tu vuoi che quanti ci hanno lasciato, siano oggi coloro che ci riuniscono.
Le nostre occupazioni ci avevano dispersi: ora il pensiero della morte ci ha fatti sostare in preghiera
per aprirci al dolore gli uni degli altri.
Ricordati, Padre, che il tuo Figlio sulla croce
ha preso su di sé la nostra morte e le nostre solitudini,
per la sua risurrezione confermaci nella certezza che in lui noi pure vivremo.
Egli vive regna nei secoli dei secoli.
CEL. Carissimi, oggi, abbiamo riflettuto e pregato sulla sesta opera di misericordia. Facciamo in modo che queste parole diventino gesti. La misericordia di Dio è all’opera… SEMPRE!
Dio vi benedica. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
ASS. Amen.
Canto finale: a scelta a seconda del proprio repertorio
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