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Festa di San Marco Evangelista. Le provocazioni del suo vangelo

San Marco, un vangelo il suo che serba delle provocazioni interessanti, a chetichella, tanto che sono state scorte solo di recente

È il protettore di Venezia in cui appena si giunge è proprio bello varcare l’omonima piazza.

Le versioni che spiegano il perché sia il patrono sono diverse e tra esse vi è l’ipotesi che due commercianti veneti abbiano condotto in loco le reliquie del santo.

Vediamo insieme qualche breve scorcio sul suo profilo.

Il viandante che dava un volto concreto a Gesù: Marco

C’è una bella differenza fra catechetica e catechismo pratico, giorno per giorno.

Qui di teoria c’è n’è poca con Marco lui che di discorsi lunghi di Gesù ne ha veramente pochi, solo due.

E di strada ne percorreva veramente tanta Marco essendo stato con San Paolo ma pure poi con San Pietro che aveva pernottato a casa di sua mamma a Gerusalemme.

Un vangelo il suo risalente ad epoca anteriore alla distruzione di Gerusalemme e dunque fatto di osservazione concreta, quasi cronaca di quartiere si può dire.

Tradizionalmente attribuito a Marco secondo attendibili studiosi, tra cui Eusebio Di Cesarea.

Gesù con lui ce l’abbiamo faccia a faccia e non è un riassuntino per la catechesi come si riteneva.

“Andate e predicate ad ogni creatura”: il monito di Marco

Quest’oggi si sta concludendo la “giornata della Terra”, in cui non si fa leva solo su sensibilità ambientale ma sulla nostra ineludibile responsabilità di uomini custodi.

Abbiamo il dovere sacro di andare da ogni creatura e considerarla degna dell’annuncio profetico, siano animali o piante.

La terra respira e vive con noi.

“Convertitevi e credete al vangelo” è una formula che Marco adotta una ed una sola volta, esprimendo il nostro sentirci parte di una promessa.

Ci dà, insomma, appuntamento al regno (“Il Regno di Dio è vicino”), tutti importantissimi per il convito.

Non accetteremo più parole del tipo “Lei non sa chi sono io” o cercheremo di non pronunziarle, neanche con il pensiero.

Gesù in Marco è colui che “istruiva i suoi discepoli” e non solo un profeta.

Nessuno sapeva già chi fosse.

Il vangelo si conclude con la paura e lo sbigottimento delle donne versetto 8 del capitolo 16 e non con le dinamiche aggiunte dopo.

Gesù lo conosciamo strada facendo, mettendoci ad essere viandanti con lui, come Marco.

SIAMO PROVOCATI A FARLO…

Abbiamo paura di ciò e di coloro che non conosciamo ancora bene

E noi per l’appunto, ricordiamolo, siamo volto umano di Cristo.

Abbiamo tutti bisogno di quel rispetto che si confà al nostro essere regno, già e non ancora.

Suor Ines Carlone Figlie di Maria Missionarie 

Per approfondire:

Domenica della divina Misericordia con Santa Faustina

Santo del giorno 1 aprile: Lodovico Pavoni

Dall’Italia al Benin: suor Beatrice presenta Spazio Spadoni e le opere di Misericordia

Santo del giorno 26 marzo: beata Maddalena Morano

Santo del giorno del 18 marzo: San Cirillo di Gerusalemme

Fonte dell’articolo

Sito ufficiale della Santa Sede

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