Don Ferdinando Colombo: Pregare Dio per i Vivi e per i Morti

Attualizzare le opere di misericordia con lo sguardo di don Ferdinando Colombo

Pregare Dio. Il messaggio di papa Francesco per la celebrazione della giornata mondiale della pace 2016 apre con tre affermazioni molto significative: “Dio non è indifferente! A Dio importa dell’umanità, Dio non l’abbandona!”.

Dio è l’architetto sapiente della mia vita. Non posso fare io i miei piani, agire di conseguenza, e poi pretendere che Dio venga a fare il manovale nella costruzione.

La costruzione la facciamo insieme, in “collaborazione”. Bisogna prendere coscienza del capovolgimento di prospettiva che il cristianesimo opera rispetto alla preghiera pagana: il pagano prega per conquistare gli dei, per catturarne il favore, per tirarli dalla propria parte.

Per il cristiano è il contrario: non devo convincere Dio, perché è già dalla mia parte, dalla parte del mio bene. Sono io che ho bisogno di convincermi e di mettermi dalla parte di Dio; non prego per convertire Dio, ma per convertire gli altri, e me stesso con loro.

Per i vivi

L’opera di misericordia che stiamo approfondendo, fa riferimento in particolare alla preghiera di intercessione, la preghiera per gli altri. Intercedere significa “fare un passo tra”, “interporsi”, situarsi tra due parti per cercare di costruire un ponte, una comunicazione tra di esse.

“Camminare nel mezzo”, pronti ad aiutare ciascuna delle due parti. Nell’intercessione prendiamo su di noi i pesi di coloro per i quali preghiamo: è una preghiera che fa riferimento al progetto di Dio e permette di partecipare alla sua opera di salvezza.

Riprendendo un’immagine del libro di Giobbe, possiamo dire che l’intercessore è colui che pone una mano su Dio e una sull’uomo, sulla spalla di Dio e sulla spalla dell’uomo divenendo lui stesso un ponte tra l’uno e l’altro: “Non c’è fra noi due un arbitro che ponga la mano su di noi” (Gb 9,33).

Ogni cristiano è chiamato ad intercedere e ad avere un ruolo speciale da giocare nei confronti di tutta l’umanità: chi segue Gesù, condivide la responsabilità della salvezza del mondo intero. Perciò la presenza di molti intercessori è un mezzo per realizzare una comunità che corrisponda al piano di Dio e promuovere il lavoro di riconciliazione tra individui, popoli, culture e religioni e tra l’uomo e il suo Dio.

Questo grande fiume d’intercessione si immerge nell’oceano dell’intercessione di Cristo.

Gesù intercessore

Pensiamo alla sua posizione sulla croce, quando il suo stare tra cielo e terra, con le braccia stese per portare a Dio tutti gli uomini, diviene narrazione dell’esito ultimo dell’intercessione: il dare la vita per i peccatori da parte di colui che è santo, il “morire per” gli ingiusti da parte di colui che è giusto. La preghiera di Gesù sulla croce: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34) sintetizza una vita intera spesa davanti a Dio per gli altri e mostra un Gesù divenuto egli stesso intercessione con la sua vita e la sua morte. Il Risorto continua a intercedere per tutti gli uomini dall’alto dei cieli, San Paolo scrive ai Romani: “è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!” (Rm 8,34).

Per i morti

La Chiesa ha sempre invitato a pregare per i defunti, in particolare offrendo per essi la Celebrazione eucaristica: essa è il miglior aiuto spirituale che noi possiamo dare alle loro anime, particolarmente a quelle più abbandonate.

Nella Lumen Gentium leggiamo che la Chiesa: «fin dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con grande pietà la memoria dei defunti» (LG 50). Pregando per i morti la Chiesa si inserisce nel piano di salvezza di Dio che ha come fine il Regno, la resurrezione finale, la vita eterna.

Alla base di questa preghiera c’è dunque un legame di solidarietà nell’amore reciproco: preghiamo per i morti perché li amiamo. E anch’essi continuano ad amarci, con un amore ancora più grande di quello che nutrivano per noi nel corso della loro vita terrena, perché non più limitati dalla fragilità della natura umana; adesso essi amano con la stessa potenza dell’amore di Dio.

Nella preghiera sperimentiamo la comunione con loro, mentre chiediamo loro di accompagnarci dal cielo e di parlare di noi a Dio; esprimiamo inoltre la convinzione che l’amore è più forte della morte. Perché la morte fisicanon può sciogliere i legami dell’amore e della carità, che tutti ci uniscono in un solo corpo.

Quando preghiamo per i defunti, ci basta sapere che il loro amore di Dio continua a crescere e che essi hanno bisogno del nostro sostegno, così come noi del loro. (Andrea Brandolini Collegiata di San Giovanni in Persiceto 17 gen- naio 2016 Catechesi degli adulti)

 

Preghiera di Papa Francesco

Dio di infinita misericordia, affidiamo alla tua immensa bontà

quanti hanno lasciato questo mondo per l’eternità, dove tu attendi l’intera umanità,

redenta dal sangue prezioso di Cristo, tuo Figlio, morto in riscatto per i nostri peccati.

Non guardare, Signore, alle tante povertà, miserie e debolezze umane, quando ci presenteremo davanti al tuo tribunale,

per essere giudicati per la felicità o la condanna. Volgi su di noi il tuo sguardo pietoso,

che nasce dalla tenerezza del tuo cuore,

e aiutaci a camminare sulla strada di una completa purificazione.

Nessuno dei tuoi figli vada perduto nel fuoco eterno dell’inferno, dove non ci può essere più pentimento.

Ti affidiamo Signore le anime dei nostri cari,

delle persone che sono morte senza il conforto sacramentale,

o non hanno avuto modo di pentirsi nemmeno al termine della loro vita.

Nessun abbia da temere di incontrare Te,

dopo il pellegrinaggio terreno,

nella speranza di essere accolto nelle braccia della tua infinita misericordia.

Sorella morte corporale ci trovi vigilanti nella preghiera

e carichi di ogni bene fatto nel corso della nostra breve o lunga esistenza. Signore, niente ci allontani da Te su questa terra,

ma tutto e tutti ci sostengano nell’ardente desiderio di riposare serenamente ed eternamente in Te.

Amen.

(Angelus -2 novembre del 2014)

 

Versione online del libro cliccando su “Le Opere di Misericordia – Don Ferdinando Colombo“.

 

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SEC 2024-2025
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