Don Ferdinando Colombo: Ammonire i Peccatori
Come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? (Mt 7,4)
Ammonire i peccatori, azione delicatissima che richiede molta umiltà e molto amore per non trasformarsi in un inammissibile atto di ingerenza nella vita altrui.
Ammonire i peccatori va fatto come quando vestiamo un povero perché lo vediamo nella sua nudità e ne abbiamo vera compassione. Allora lo vestiamo in Nome di Cristo, con amore, senza chiedergli come mai fosse nudo… quella domanda spetta a Dio come quando chiese ad Adamo: “e chi ti ha detto che eri nudo?”. Quando Adamo commette il primo peccato si accorge per la prima volta di essere nudo.
Gli chiese Dio: «Dove sei?»
Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? … » (Gn.3,1-22). Ammonire il peccatore è metterlo in guardia dai peccati che commette e quindi dal suo essere nudo. (Lucetta Scaraffia)
“Peccatori” e “ammonire”, sono due parole dure ai nostri orecchi. Papa Francesco dice spesso di essere un peccatore. Tutti noi siamo peccatori. Ma tantissimi uomini del nostro tempo non condividono quest’affermazione, non si ritengono peccatori, ma piuttosto giusti, con qualche piccolo difetto “umano”.
Il peccato come cosa privata
Il senso del peccato è scomparso in molti cuori. Ciò è una conseguenza logica della scomparsa del senso di Dio. Pio XII disse già ne- gli anni ‘50 che “il peccato del secolo è la perdita del senso del peccato” Cosa direbbe oggi?
Si aggiunge un altro problema: oggi tutto ciò che riguarda Dio, la religione e il peccato viene ritenuto “cosa privata” ed entrare in questa sfera viene visto come una interferenza nella sfera privata di un altro, come un non rispettare la sua coscienza e la sua libertà.
Ciò sarebbe contrario alla necessaria tolleranza e alla pace e quindi un comportamento asociale. Ma questa posizione è inaccettabile, perché riduce la religione a “cosa privata”, mentre essa in realtà riguarda tutta la vita, il nostro rapporto con Dio, con il prossimo, con il mondo, con noi stessi.
È importante, quindi, risvegliare le coscienze, parlando di Dio e della sua verità e chiamando per nome i peccati gravi che distruggono gli esseri umani, le famiglie e la società: superstizione, idolatria, bestemmia, odio, aborto, adulterio, divorzio, frode fiscale, giochi d’azzardo, maldicenza, ecc. Cercare, con dolcezza, di far capire alle persone che commettono tali peccati che non seguono la strada della vita non è un’offesa nei loro confronti, ma – al contrario – è una vera opera di misericordia.
Riconoscere il male del proprio peccato
Riconoscere il male del proprio peccato è la prima condizione perché, con l’aiuto della misericordia divina, la persona possa lasciare il sentiero che conduce alla morte, perché possa guarire e ritrovare la vita. Scrive San Giacomo: “Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore lo salverà dalla morte” (Gc 5,19s.). Potremmo essere “medici spirituali” gli uni per gli altri. (Hermann Geissler F.S.O.)
La Misericordia è la modalità con cui Dio-Trinità si rapporta col peccatore. Nel momento in cui il male, il peccato è entrato nella vita di una persona il comportamento di Dio è di intensificare il suo amore per quella persona. L’obiettivo di Dio è di “rendere giusta” la persona che ha fatto il male: di liberarla dal male, di rimetterla nella “giusta relazione” con sé, con il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo.
«Non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva». L’Intervento di Dio è “un di più d’amore”, un investimento più intenso di amore gratuito, nella speranza che il peccatore si renda conto di essere amato e ritorni a Lui.
La giustizia di Dio-Trinità-Misericordia desidera che il peccatore, accogliendo il Suo Amore gratuito, ritorni a Lui; questa è la conversione per amore.
Lo aiuta a riconoscere il suo peccato a decidere di abbandonarlo perché il peccato distrugge il Suo progetto d’amore che dà senso alla vita di ogni persona.
Così Dio-Trinità-Misericordia riprende il suo dialogo d’amore perché la persona “possa vivere”.
Questa sequenza può essere definita un “super dono”, il per-dono. Questa è Misericordia.
L’azione di Dio non è di cancellare il peccato, di dimenticare i peccati, ma è rivolta alla persona del peccatore: un intervento ricostruttivo.
Il Dio-Trinità-Misericordia GIUSTIFICA, rende giusto, cioè capace di riprendere in dialogo con Lui. Il vertice della Misericordia è questa Giustizia di Dio: creatrice, riparatrice, giustificante, che ridà all’uomo la sua dignità di “figlio di Dio”. (F.C.)
«… è necessario riconoscere di essere peccatori, per rafforzare in noi la certezza della misericordia divina. “Signore, io sono un peccatore; Signore, io sono una peccatrice: vieni con la tua misericordia”. Questa è una preghiera bellissima. È una preghiera facile da dire tutti i giorni: “Signore, io sono un peccatore; Signore, io sono una peccatrice: vieni con la tua misericordia”». (Papa Francesco)
Preghiera per la conversione dei peccatori
Gesù disse a Suor M. Faustina Kowalska: “La preghiera per la conversione dei peccatori mi è la più gradita. L’esaudisco sempre”.
Gesù, verità eterna e nostra vita,
come un mendicante imploro la tua Misericordia per i peccatori.
Cuore dolcissimo del mio Signore pieno di compassione e di misericordia, io ti supplico per essi.
O Cuore, sorgente di Misericordia,
da cui scaturiscono sull’intera umanità raggi di grazie incomparabili, chiedo da te luce per coloro che sono nel peccato.
Gesù, ricorda l’amara tua passione
e non permettere che vadano perdute
anime riscattate a così caro prezzo col tuo sangue.
O Gesù, quando medito il grande valore del tuo sangue, io mi rallegro di una simile grandezza
perché, sebbene il peccato sia un abisso d’ingratitudine e di cattiveria, tuttavia il prezzo che ne fu pagato
è infinitamente più grande del peccato.
Una immensa gioia si accende nel mio cuore ammirando questa tua inconcepibile bontà.
O Gesù mio, desidero condurre ai tuoi piedi tutti i peccatori, affinché glorifichino la tua Misericordia che è infinita. Amen
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- “Le Opere di Misericordia“, don Ferdinando Colombo