Da Kwale a Mombasa, la storia di “Suor HIC SUM”
La testimonianza di Suor Joan: una missionaria che diffonde le Opere di Misericordia
Dall’esperienza alla condivisione
Rientrata dall’Italia nel mio paese in Kenya, ho trascorso un mese di vacanza in famiglia, ed il 01 ottobre 2023 sono andata direttamente a Kwale nella mia comunità dove due giorni dopo, ovvero il 03 ottobre, ho avuto l’opportunità di parlare delle Opere di Misericordia e del progetto HIC SUM alle nostre 22 novizie in preparazione alla missione in diversi luoghi.
Erano curiose di sapere di più sulle Opere di Misericordia e ho spiegato loro come sono praticate in Italia e come possiamo anche noi viverle più consapevolmente nei nostri ambienti di vita e di lavoro a partire dalle nostre comunità religiose. Ho invitato loro una volta arrivate a destinazione, a cercare di fare di più di ciò che già fanno durante la formazione, ad impegnarsi a vivere davvero il Vangelo delle Opere di Misericordia e a cercare anche dei volontari ai quali dare una formazione specifica sulle Opere cammino facendo, più con i fatti concreti, praticandole insieme nella propria quotidianità che con le parole.
La comunità palestra delle Opere di Misericordia
Inoltre ho spiegate loro che non è facile arrivare a praticare tutte le 14 Opere di Misericordia corporali e spirituali, ma che possiamo comunque impegnarci a viverle un po’ per volta. Le ho incoraggiate ad iniziare a farne almeno una ed erano molto contente e piene di entusiasmo. Mi hanno promesso che inizieranno subito ad esercitarsi nel loro apostolato e visto che io vivo con loro nella stessa comunità, ho detto loro che anche la domenica successiva nel pomeriggio ci saremmo divise in gruppi, saremmo andate a fare una passeggiata qui a Kwale e avremmo salutato le persone fermandoci con loro ad ascoltare i loro problemi e le questioni di natura spirituale mettendo così in pratica una delle Opere di Misericordia spirituale ovvero “consigliare i dubbiosi”.
Il 7 ottobre, la nostra Superiora Generale, Madre Jane, mi ha chiesto di prendere parte ad un incontro in una delle nostre regioni dove erano riunite più di 40 suore, per celebrare la festa della madre e mi ha chiesto di andare a parlare a loro delle Opere di Misericordia e del progetto HIC SUM. Anche loro le ho trovate curiose come le novizie. Ho spiegato che dobbiamo vivere le Opere di Misericordia cominciando dalle nostre comunità, per poi diffonderle nei nostri luoghi di lavoro. Sono stata molto felice perché anche la Madre Superiora ha detto che dobbiamo abbracciare queste opere come Congregazione, ha invitato a sostenermi e con me anche lo Spazio Spadoni, per diventare Ambasciatrici delle Opere di Misericordia.
Alla fine della presentazione e del dialogo alcune suore mi hanno soprannominata “suor HIC SUM” e altre mi hanno seguito dicendo che sarebbero andate a cominciare la divulgazione delle Opere nel loro posto di lavoro.
Il 14 ottobre a mia sorpresa, la Madre Superiora mi ha chiamata per partecipare ad un altro incontro, stavolta nella Casa Generalizio nella regione di Mombasa. Anche in questo caso per parlare delle Opere di Misericordia, come avevo fatto con le altre. La Madre stessa poi ha ribadito l’importanza di vivere le Opere. Alla fine dell’incontro tutte hanno promesso di andare e vivere le Opere nel loro apostolato. Devo dire che, non vedo l’ora di andare nelle restanti due regioni, una a Nairobi e l’altra in Tanzania e aspetto che Sr. Milia, rientri dall’Italia, per poter andare insieme. Mi piace concludere questa mia breve testimonianza con le parole del canto degli umili 1sam 2: “Non potrò tacere mio Signore i benefici del tuo amore”.
Suor Joan Chemeli Langat