Avvento: Tempo di Misericordia
Santa Maria Madre della Misericordia
Le luci delle grandi opportunità che la chiesa propone ai cristiani, come il tempo dell’Avvento, sono sempre brillanti e raggiungibili, ma la stella cometa che ci guiderà sempre luminosa, è quella di Maria Madre di Misericordia perché è alimentata dal suo grande amore materno che non si spegnerà mai.
Tutte le Cattedrali del mondo sono dedicate alla Madonna, con i più bei titoli che l’uomo possa trovare, ma alcune piccole o grandi chiese sono dedicate alla Madonna della Misericordia.
In Italia ce ne sono alcune che vanno ricordate non tanto per il loro valore artistico e la loro fama, ma perché ancora richiamano i fedeli a riconoscere e sperare sempre nella Misericordia di Dio.
Vicino Cuneo, a Valmala, a 1380 metri di altezza, sorge un bel santuario inaugurato nel 1840. Secondo le fonti storiche nei primi giorni di Agosto 1834, quattro pastorelle tra i nove e tredici anni, tutte di nome Maria, e Chiaffredo il fratellino di una di queste, mentre pascolavano un piccolo gregge, videro apparire sopra un grosso sasso una giovane ventenne.
Come testimonieranno le ragazze, questa aveva il vestito rosso cinto da una fascia gialla e un manto azzurro intenso, fermato da un bottone giallo lucente, ai piedi semplici sandali, con una corona sul capo brillante di luce e le braccia aperte verso i pastorelli. Dai suoi occhi vive lacrime scorrevano giù per le gote e un affanno le impediva quasi di parlare, mentre volgeva lo sguardo amorevole ora sull’una, ora sull’altra pastorella.
Per paura, inizialmente, le ragazze tacquero sulla apparizione, ma poi rivelarono tutto prima ai genitori e poi alle autorità senza essere credute. Nel luogo delle apparizioni, che si susseguirono molte volte, ben presto si unirono a loro alcune persone, tra cui il papà di una di queste e un certo Bartolomeo Chiotti.
Bartolomeo, tutto ricurvo su se stesso per una grave malattia, aiutato dal figlio, si recò sul posto, fece un voto alla Madonna e ricevette immediatamente la grazia della guarigione.
Il papà di Maria Pittavino quindi, volle costruire sul posto un pilone con l’immagine della Vergine o una cappella e la Madonna rivelò che sul posto si poteva costruire una chiesa perché sotto quel masso avrebbero trovato sabbia e pietre adatte.
Le apparizioni si ripeterono per 50 giorni, la “Signora” appariva ora in piedi, ora seduta sul sasso, ora che camminava intorno senza toccare terra, ma sempre con le lacrime agli occhi. I pastorelli pur avendo compreso che fosse la Madre di Gesù, non sapevano darle un nome. I ragazzi avevano visto molte immagini della Madonna ma nessuna era come la donna dell’apparizioni, una volta il Pittavino li portò al mercato a Venasca e su una bancarella videro con sorpresa un’immagine della Madonna della Misericordia di Savona.
Guardando l’abbigliamento e l’atteggiamento, la riconobbero. Il papà di Maria d’accordo con il Chiotti, fece quindi edificare un pilone sul luogo delle apparizioni e dipingere l’immagine dal pittore Giuseppe Gautieri di Saluzzo. Già molti che frequentavano il posto, raccontavano dei miracoli avvenuti e così si decise di costruire il santuario in cui fu inglobato il pilone con la raffigurazione all’interno della chiesa, dove tuttora è visibile dietro l’altare maggiore.
L’immagine riconosciuta dai veggenti rispondeva alla descrizione fatta dal contadino Antonio Botta che mentre pregava presso il torrente Letimbro il 18 Marzo 1536, aveva visto la “Signora”. Il contadino andò dal suo confessore come gli era stato detto e ben presto la Curia e tutto il popolo savonese gli credettero, ma soprattutto vollero esaudire il volere della Madonna.
Il quarto sabato del mese la Vergine apparve per la seconda volta all’anziano contadino con la stessa luce abbagliante della prima volta, con le mani allargate e tese verso il basso in un gesto di misericordia. Esortando a seguire la dottrina religiosa, lodando il buon operato della confraternita locale impegnata nella divulgazione della parola di Dio, chiese tre sabati di digiuno e una processione con tutto il popolo e le confraternite. Prima di scomparire pronunciò queste parole di benedizione: “Misericordia Figlio voglio e non giustizia”.
La curia locale accolse subito l’invito della Madonna della Misericordia e, nonostante le opposizioni iniziali delle autorità cittadine, ben presto si iniziò ad edificare il Santuario.
Già nel 1536 fu approvato il primo progetto, poi sostituito per far fronte alle necessità dei numerosi pellegrini, con un altro più grande che inglobava anche l’ospizio e l’orfanotrofio. Tra le opere contenute al suo interno c’è l’altare di Gian Lorenzo Bernini, una grande tele del Domenichino, un coro ligneo di straordinaria fattura e, nella cripta, la statua della Madonna della Misericordia incoronata da Papa Pio VII.
Questi santuari posti nei più bei luoghi naturali, hanno mantenuto il senso di umiltà che sicuramente ha inizialmente attratto la Madre di Gesù verso questi poveri e sconosciuti pastorelli o contadini, lasciando alla generosità del popolo l’invito alla preghiera, alla devozione e al raccoglimento.