“Abbiamo Accolto nella Nostra Comunità le Reliquie dei Quattro Martiri”. Suor Antonia Racconta l’Esperienza in Congo

Suor Gloriose intervista suor Antonia, Vicaria Generale della Congregazione Missionaria delle Sorelle di Santa Gemma, al rientro dal viaggio missionario nella Repubblica Democratica del Congo

Ben tornata sr Antonia. Ma quando sei partita per la missione in Congo?

Sono partita il 26 luglio 2024, dopo la Celebrazione Eucaristica nella quale abbiamo ricevuto il mandato missionario. Ho accompagnato 10 volontari nella nostra comunità nella Repubblica Democratica del Congo per un campo lavoro al nostro centro sanitario.

Ricevere il mandato missionario è necessario?

Certo che è necessario ricevere il mandato dalla parte della Chiesa locale, perché la missione non è nostra, ma è della Chiesa e in quanto tale è la Chiesa stessa che “invia” a nome di Gesù. Infatti, l’esperienza che si va a fare con altri fratelli, viene vissuta con la Chiesa, nella Chiesa e per la Chiesa. Si fa evangelizzazione attraverso il lavoro. Insomma, si cerca di testimoniare Gesù con la nostra presenza operosa; donando si riceve e si ritorna comunque arricchiti; ma non solo noi, perché di questa ricchezza ne facciamo dono alla comunità.

Quest’anno abbiamo avuto la grazia di partecipare alla Beatificazione di quattro Martiri: tre missionari saveriani e un sacerdote diocesano congolese.

LA BEATIFICAZIONE

A proposito della Beatificazione, come si è svolta la giornata del 18 agosto a Uvira?

È passato quasi un mese da quella domenica di festa: mi ricordo che è stata una giornata di immensa gioia per la Chiesa congolese, italiana e belga, nonché per tutta la grande famiglia dei Missionari Saveriani.

Alle ore 5.30 del mattino è arrivato alla nostra Comunità di Kavimvira, padre Faustino Turco, Saveriano, il Postulatore dei 4 Martiri, con alcuni seminaristi, per prendere la Portantina (la cui costruzione ci era stata commissionata) e il Reliquiario contente le Reliquie dei Martiri.

Il Reliquiario lo aveva portato da noi nei giorni precedenti per preparare l’aggancio alla portantina.

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Presto mattina, tantissima gente si è messa in cammino verso il luogo della Beatificazione e alle 8.00 la gente era già lì: tutto era pronto per la celebrazione.

Le forze dell’ordine erano presenti già dal venerdì per l’arrivo del Cardinale, del Nunzio Apostolico e di tutta la delegazione che lo accompagnava da Kinshasa. Doveva essere garantita la sicurezza.

Vi erano tanti padri saveriani e mi ha colpito molto vedere che alcuni di loro fossero molto anziani e arrivati dall’Italia appositamente per partecipare alla Beatificazione dei loro confratelli. C’erano poi numerosi sacerdoti, religiose e religiosi e un’immensa folla di uomini e donne congolesi. Erano presenti anche le autorità civili tra i quali il Governatore locale.

Tutto era organizzato molto bene, merito anche degli addetti che, per ogni celebrazione che si svolge in Congo, si occupano in ogni Chiesa di accogliere e accompagnare i fedeli ai posti per sedersi, al fine di evitare troppa confusione visto la forte partecipazione. Quel giorno hanno veramente fatto un ottimo servizio d’ordine.

Anche i giornalisti e i fotografi arrivati da diverse parte del mondo, occupavano ordinatamente i loro posti; due di loro avevano anche i droni e dall’alto riprendevano tutto.

Era arrivata anche una delegazione di 33 persone dall’Italia, precisamente da Vicenza, e tra queste anche il Vescovo Mons. Giuliano Brugnotto, il Parroco e la Sindaca. C’era pure una delegazione dal Belgio e tra cui anche i parenti del Beato Albert Joubert.

La Celebrazione si è svolta alle ore 9.00 fuori dalla Cattedrale di Uvira. É stata presieduta dall’inviato del Santo Padre, Sua Eminenza il Cardinale di Kinshasa Fridolin Ambongo. Era presente anche il nuovo Nunzio Apostolico del Congo, sua Eccellenza Monsignor Mitja Leskovsr insieme ad altri 17 Vescovi arrivati da varie diocesi del Congo e dai Paesi vicini.

I vari rappresentanti delle parrocchie della Diocesi hanno animato la Celebrazione con i canti e le danze. Era stato composto anche un inno dei martiri molto suggestivo.

Dove ha abbondato il peccato è abbondata la grazia…

Dopo la lettura del decreto del Santo Padre di Beatificazione e scoperto il quadro con la foto dei Martiri, proclamati Martiri della Fraternità, sono partiti dal fondo della Cattedrale quattro seminaristi saveriani e lentamente hanno portato fino all’Altare la portantina con il Reliquiario contenente le Reliquie dei nuovi Beati. A quel punto il Cardinale lo ha scoperto. É stato un gesto toccante ed emozionante.

Terminata la celebrazione, uno dei parenti del Beato Albert Joubert, ha preso la parola e ha ringraziato tutti i presenti anche da parte dei parenti degli altri Beati.

C’è stata poi la processione con le Reliquie fino alla Chiesa Santuario Santa Maria Madre e Regina accompagnate da alcune macchine fino alla Chiesa Santuario di Kavimvira.

A fare accoglienza delle Reliquie davanti al Santuario, con canti e danze, c’erano i bimbi e i ragazzi della Parrocchia stessa preparati da suor Jacqueline. All’interno della Chiesa è stata recitata la preghiera, alla quale hanno partecipato anche le persone che, per vari motivi, non avevano potuto essere presenti alla Messa della Beatificazione.

Le Reliquie sono state collocate in una cappellina realizzata appositamente. La giornata di festa si è conclusa con un momento di fraternità e condivisione del pranzo.

Il giorno dopo, il Vescovo della Diocesi di Uvira, ha celebrato la S. Messa di ringraziamento nella Chiesa di Kavimvira che conserva le Reliquie dei Martiri e così ha aperto la porta ai pellegrinaggi e da quel giorno c’è un via vai di gente che si reca lì per pregare.

Così, ora la Chiesa congolese ha oltre ai Beati Martiri, Isdore, Bakanja e suor Anuarite, ha quattro nuovi Beati.

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Come si è preparata la popolazione locale a far festa per la Beatificazione di questi Martiri?

I cristiani della Diocesi di Uvira si sono preparati spiritualmente attraverso ritiri, dibattiti e conferenze.

Naturalmente per loro oltre a gioire e prepararsi bene per l’evento della Beatificazione era anche una grande gioia pensare che presto sarebbe arrivato nella loro terra l’inviato di Papa Francesco, Sua Eminenza il Cardinale Fridolin Ambongo, Arcivescovo di Kinshasa insieme al nuovo Nunzio Apostolico del Congo. Per cui, davvero si sono dati da fare nel preparare tutto con attenzione al fine di offrire una buona accoglienza agli ospiti.

Tutti i gruppi, le associazioni e i movimenti ecclesiali della Diocesi hanno partecipato alla preparazione della festa in vari modi; il tutto coordinato da vari comitati.

Per la Beatificazione era stato preparato anche un pagne con i volti dei Maritiri.

È stato bello vedere come ognuno, dopo aver acquistato il pagne, si era fatto realizzare un bel vestito secondo il proprio gusto e così hanno fatto anche i nostri volontari. Anche io mi ero fatta cucire un gilet.

E i volontari missionari che erano con te hanno ben compreso cosa stava accadendo? Come hanno vissuto la preparazione?

Si, lo hanno capito. Stavolta al nostro arrivo alla nostra Comunità di Kavimvira, sono stati i bambini ad accoglierci insieme alle suore e non i volontari della Misericordia come di solito è avvenuto in questi ultimi 3 anni.

Suor Jacqueline che è la responsabile dei volontari, infatti ci ha spiegato che quasi tutti i volontari erano impegnati nei preparativi per la Beatificazione del 18 agosto.

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Inoltre, il Postulatore dei padri Saveriani, appena saputo che nella nostra Comunità erano arrivati dei volontari dall’Italia e che tra di loro c’era anche un falegname, è venuto subito a salutarci e a chiedere un aiuto per la ristrutturazione dell’Altare dove sarebbe avvenuta la Celebrazione. Oltre a questo ci ha chiesto anche se fossimo stati disposti a realizzare la portantina per il trasporto delle Reliquie. I corpi dei Martiri infatti sono rimasti a Fizi e a Baraka, nei luoghi in cui sono stati uccisi: gli abitanti non hanno voluto che venissero portati via.

A me e ai volontari, sembrava quasi un sogno essere là in Congo per un campo lavoro e precisamente a Kavimvira nella Diocesi di Uvira, dove è avvenuta appunto la Beatificazione dei Martiri Luigi Carrara, Vittorio Faccin, Giovanni Didonè e Albert Joubert, uccisi a Baraka e Fisi nella ribellione di Mulele in Congo nel 1964.

Certo sapevamo che avremmo partecipato alla Messa della Beatificazione, ma non del ruolo che avremmo avuto nella preparazione.

Uno dei volontari, appassionato di fotografia, ha fatto richiesta di un pass per muoversi e fotografare liberamente nella grande festa del 18 agosto e gli è stato concesso insieme ad altri fotografi.

Qual è il ricordo più bello che ti sei portata in Italia da questa esperienza?

Il ricordo più bello è stato quello di avere avuto la grazia di accogliere e ospitare nei due giorni precedenti alla Beatificazione, nella Cappella della nostra Comunità di Kavimvira, le Reliquie dei quattro martiri.

È stata una cosa molto commovente, perché non ce lo aspettavamo.

Già alcuni mesi prima, quando abbiamo saputo che il Santo Padre aveva firmato il decreto di Beatificazione, abbiamo esultato di grande gioia, perché ci sembrava di vedere realizzata la profezia della nostra madre fondatrice Gemma Eufemia Giannini che quando andava a fare visita alle sorelle, sue figlie, che prestavano servizio presso la Comunità dei padri Saveriani a Desio diceva loro: “Care, sorelle, servite bene questi studenti, perché un giorno alcuni di loro diventeranno Martiri.”

Rendiamo grazie a Dio, per questi nostri fratelli che hanno avuto il coraggio nella fede, di dare la loro testimonianza fino alla morte, pur di rimanere accanto ai fratelli da veri Pastori sull’esempio di Gesù!

 

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