3. Don Luigi Pieretti, tra i primi fd di Lucca | Si vola in missione!

Siamo giunti alla terza “puntata” della storia di don Luigi Pieretti, fidei donum di Lucca in Brasile, che lui stesso racconta in un suo diario in portoghese

Arrivato il momento tanto atteso, don Luigi Pieretti partì da Pisa alle 18.30 del 1° agosto 1979 con un volo diretto a Milano; poi, proseguì per Parigi, e infine per il Brasile.

Nel suo diario, scrive: “Ho pensato: siamo molto in alto in un mare di nuvole. È meraviglioso... si vede ancora in lontananza la scia rosso-rosa del tramonto… qua e là appaiono delle montagne… è veramente bello”.

Tra un pensiero e l’altro, succede che l’Alitalia sia in ritardo, perciò fanno salire i passeggeri su un volo Varig; e poiché non c’erano posti liberi in seconda classe, i due sacerdoti si ritrovano seduti in prima classe. “Ci hanno subito offerto giornali e champagne. Beati gli ultimi, come dice il Vangelo!”.

Su quell’aereo, mentre si allontana sempre di più dalla sua terra e dalla vita di prima, a don Luigi viene spontaneo pregare con queste parole: “Grazie, Signore, per questa giornata, per questa serata, per gli amici e i familiari che ci hanno accompagnato a Milano, per padre Sirio che mi accompagna nel viaggio e mi sta accanto, per la bellezza del cielo, delle nuvole, del tramonto. Grazie per questa giornata così ricca di emozioni, sentimenti e affetti”.

La gratitudine nel cuore – per gli amici, i conoscenti, la gente incontrata – si fa sempre più forte e la sua preghiera continua: “Quante persone mi sono state vicine e mi hanno espresso il loro affetto e il loro amore. Quanti hanno visto in me un modello, una vocazione, un punto di riferimento. Quanti erano orgogliosi di avermi come amico, anche se li addolorava il fatto che mi allontanassi da loro. Cosa ho fatto, Signore, per meritare tanto affetto?”.

Il suo viaggio per un mondo ignoto è già iniziato; dovrà scoprire e riscoprire ancora tante cose, ma sa per certo che tutto ciò è un dono del Signore, che è pronto a meritare e a restituire.

Così, infatti, continua: “Tu che mi conosci e sai i miei limiti, i miei peccati, sai che tutto questo affetto non è meritato, ma mi viene dato gratuitamente. È un tuo dono. Quanto dovrei esserti grato, mio Signore. Quanto devo impegnarmi, quanto devo essere fedele per non tradire la loro fiducia o deluderli. Nonostante il loro dolore, mi hanno aiutato a seguirti e a donarmi totalmente a te. Ricompensali e riempili di gioia e di benedizioni, affinché la distanza non diminuisca, ma anzi aumenti l’affetto e l’amicizia. Aiutali a camminare verso di te con gioia e sempre maggiore generosità. Fa’ che io mi santifichi. Signore, grande nella misericordia e nel perdono; fa’ che il mio impegno missionario mi porti il perdono dei miei peccati e faccia crescere il tuo Regno nel mondo”.

Una notte di grazie e di promesse, quella in volo.

Fino alle 8,25 ora italiana, quando sono atterrati a Salvador de Bahia.

“In Brasile erano le 3.10 del mattino e la temperatura era di 23º. Dal piccolo finestrino dell’aereo, potevamo vedere la pista bianca, che sembrava appannata”.

Sei minuti dopo, don Luigi Pieretti sarebbe sceso. Quella nuova terra gli avrebbe dato tanto. Finalmente, dopo aver tanto volato, avrebbe potuto camminare tra la gente.

To be continued

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