Il Giubileo, festa della misericordia di Dio

Il Giubileo è un evento che va ben compreso alla luce delle Scritture, se si vuole evitare che diventi divisivo soprattutto nei confronti dei Cristiani di altre Confessioni

Guai a pensare a un Dio che cancella “debiti di pena”, quasi fosse un Giudice esoso e non un Papà amorevole. Ecco perché gli ultimi Papi non hanno mai più parlato di “indulgenze”, bensì dell’indulgenza di Dio, cioè della sua Misericordia, che tutti ci accoglie, tutti ci abbraccia, tutti ci perdona.

E, come sempre, Dio non vuole tanto essere ricambiato in gesti di amore verso di lui, quanto in atti di compassione verso i poveri e gli oppressi.

Il Signore propone il Giubileo, nella Scrittura, come forma suprema di tutela dei diseredati e dei miseri. In una Società dove le inesorabili vicende della vita portano alcuni ad arricchirsi ed altri a impoverirsi, quando non addirittura a fallire, il Giubileo è il momento della completa ridistribuzione dei beni e della ricomposizione di una società di uguali.

Ogni cinquant’anni Dio propone il completo azzeramento della proprietà privata e una nuova ripartizione tra fratelli (Lv 25,10).
Il comando dell’Anno Giubilare dell’Antico Testamento non è stato abolito dal Nuovo.

Gesù, anzi, all’inizio della sua vita pubblica, applicando a sé un oracolo di Isaia (Is 61,1-2), annuncia di essere stato consacrato per “predicare l’anno di grazia (dektòs) del Signore” (Lc 4,16-21), cioè l’anno del Giubileo, per “annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi” (Lc 4,18).

Riconciliarsi con Dio è infatti distruggere la radice del peccato, di quell’egoismo che ci porta ad essere ingiusti con i fratelli, a sopraffarli socialmente, a tollerare che vivano in miseria. Proprio perché se ci sono stati rimessi i nostri debiti anche noi dobbiamo rimetterli ai nostri debitori (Mt 6,12).

Quindi ridurre il Giubileo ad accostarsi al sacramento di una confessione individuale che non cambi poi i nostri rapporti sociali sarebbe snaturare, dal punto di vista biblico, un’istituzione che Dio ha fortemente voluto a tutela delle classi emarginate.

Se, quindi, si pensa di celebrare il Giubileo secondo la Bibbia facendo un po’ di turismo religioso, dicendo un po’ di preghiere e così lucrando le benedette indulgenze, ci si sbaglia di grosso.

Nella Scrittura, il Giubileo è qualcosa di tremendamente serio, importante, rivoluzionario. Il Giubileo è il Sogno di Dio di un mondo di veri fratelli, e per ottenere ciò il Signore norma profondamente la vita sociale ed economica (Lv 25,8-41).

Giubileo è, quindi, innanzitutto lottare per la giustizia, contro ogni sperequazione. Ed è convertirci a compartecipare con i poveri i nostri beni di singoli, di famiglie, di comunità, di Chiesa, realizzando così il Sogno di Dio…

È battersi per l’abolizione del debito dei Paesi poveri, è lottare per la dignità dei carcerati, per l’abolizione della pena di morte, per il rispetto del creato, per il perdono tra i singoli e tra le nazioni, per una società di uguali, veramente “Fratelli tutti”, per dare a tutti gli uomini e al cosmo quella “Speranza che non delude” (Rm 5,5).

Si discute molto se Israele abbia mai realmente praticato, nella sua storia, l’istituzione del Giubileo o se essa sia rimasta solo un’utopia profetica. Ma tale monito giunge a noi da Dio come sua Parola che esige ascolto ed obbedienza.

Ecco l’importanza di meditare con un apposito Corso biblico sull’infinita Misericordia di Dio, per diventare anche noi “misericordiosi come è misericordioso il Padre” (Lc 6,36) nella concretezza della vita quotidiana individuale e politica.

Gli appuntamenti del Corso biblico sulla misericordia di Dio

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