Vescovo Trasarti: l’Eucaristia Strumento di Reinserimento anche in Carcere

In occasione della solennità del Corpus Domini l’emerito di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola racconta la sua esperienza tra i detenuti della diocesi

“Il Corpo di Gesù comunica ai reclusi che non sono un corpo estraneo, ma membra della Chiesa e della società”.

Il venerdì alle 10 – l’orario può variare a seconda delle esigenze dell’istituto – tutto è pronto per i colloqui: c’è chi gli chiede un aiuto concreto, chi una parola di conforto, altri passano soltanto per scambiare un sorriso o un cenno del capo da lontano; la domenica alle 9, puntuale, la Messa, “per portare il Vangelo e l’Eucaristia, i due strumenti che abbiamo come Chiesa per guidare i ristretti verso la speranza e verso il ritorno in società”.

Da un anno a questa parte è questa la vita che fa monsignor, anzi, don Armando Trasarti, vescovo emerito di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola dentro e fuori la casa circondariale di Fermo, dopo che il vescovo attuale, monsignor Rocco Pennacchio, gli ha proposto questo incarico: “È la mia obbedienza al vescovo e a Gesù che ama particolarmente chi soffre”, spiega.

Roberta Barbi – Città del Vaticano  

 

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