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Un sorriso per il mondo | Andrea Caschetto
Dal sito del Festival della Missione, la storia di Andrea, che nella malattia ha trovato la risposta alle tante domande di amore nel mondo.
(Redazione “Festival della Missione”)
Se è vero che l’incontro con l’altro ci aiuta a capire qualcosa su noi stessi, questo è ancor più vero per Andrea Caschetto, un giovane di 34 anni con un titolo speciale: “ambasciatore del sorriso”.
E con questa fascia simbolica da anni gira il mondo. È appena stato in Namibia, portando a 108 il numero dei Paesi visitati. «Sto facendo un viaggio diverso dal solito perché da una vita che faccio viaggi umanitari facendo fare attività ai bambini con musica, teatro, sport negli orfanotrofi e negli ospedali», racconta Caschetto.
«Per questo viaggio invece sono partito con del materiale per fare giochi di magia». Ha con sé giochi semplici ma i suoi piccoli spettatori rimangono sempre a bocca aperta e vogliono capire come fa.
«Dico loro che per fare questi giochi di magia bisogna studiare: voglio trasmettere loro l’importanza dello studio», spiega Caschetto con un sorriso. Lui che di sorrisi è riuscito a portarne in tutto il mondo.
Da piccolo, sognava di diventare magistrato, ma un tumore al cervello, diagnosticato a 15 anni, ha cambiato per i suoi piani. Dopo l’operazione, ha iniziato a soffrire di gravi deficit mnemonici, rendendo la scuola difficile.
A 19 anni decide di partire per il Sudafrica per un’esperienza di volontariato. Al rientro in Italia, sorprendentemente, ricorda tutti i volti dei bambini con cui aveva giocato e tutte le esperienze vissute. Ma nella quotidianità i problemi rimangono. Attraverso diverse ricerche, Caschetto scopre il “potere delle emozioni”.
Esperienze emotivamente significative sono registrate come eventi importanti e conservate nella memoria a lungo termine.
Da questa scoperta nasce la sua missione: far vivere emozioni autentiche agli altri e, allo stesso tempo, a sé stesso. Da allora, Caschetto gira il mondo visitando ospedali, orfanotrofi e case di riposo. Qui gioca e regala sorrisi ai bambini e, come chiama affettuosamente i più anziani, ai “bambini con le rughe”.
«Sono stato in posti di guerra, in posti poveri, in contesti molto difficili, ma sempre grazie ai bambini, sono riuscito a trovare la felicità in qualsiasi situazione», racconta Caschetto. Tra i tanti volti che ha incontrato, uno in particolare l’ha segnato profondamente: Elisa, una bambina malata di leucemia. «Abbiamo fatto di tutto per trovarle un donatore di midollo osseo compatibile. Oltre 50.000 persone si sono registrate all’Associazione Donatori Midollo Osseo. Alla fine si è trovato un donatore compatibile all’80%, ma purtroppo il trapianto ha avuto complicazioni. Dopo il secondo tentativo, Elisa non ce l’ha fatta».
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