La forza che spegne gli tsumami | La vita in Oceania
Direttamente dall’Oceania, dalle Solomon Islands, i racconti di suor Anna Maria Gervasoni, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice
di Anna Maria Gervasoni
Ciao a tutti!
L’innalzamento del livello delle acque è una realtà che tutto il Pacifico sta vivendo drammaticamente. Nel nostro piccolo vediamo che piano piano la spiaggia in fondo alla strada diminuisce sempre più. Nel giro di quattro anni è praticamente sparita, la vediamo solo quando c’è la bassa marea.
La nostra gente ama costruire le case giusto sulla riva, con vista sul mare, ma pian piano dovranno sloggiare. In alcune isole, quelle che chiamano “artificiali” perché costruite dall’uomo accumulando montagne di sassi e rocce in punti della laguna dove l’acqua è molto bassa, cercano di far fronte alla situazione erigendo muri di pietre lungo i bordi che, sistematicamente, vengono abbattuti dalle maree e, altrettanto sistematicamente, ricostruiti il giorno dopo.
Ci sono interi arcipelaghi a rischio “estinzione”, sia delle terre che delle popolazioni e non si sa proprio cosa fare perché il problema non può essere affrontato da noi qui, e la gente di “terra ferma” non sente il pericolo che noi sentiamo costantemente.
Altro spauracchio che ogni tanto il nostro mare ci dà è lo tsunami. Ogni due per tre abbiamo gli allarmi tsunami che ci fanno correre.. Non ci sono sirene o altoparlanti che avvisano la gente: si viene a sapere e basta. E poi vedi colonne di persone a piedi, con zaini in spalla e bambini per mano che tranquillamente e ordinatamente vanno verso l’interno della pianura dove ci troviamo.
La nostra via parte dalla strada principale (che corre parallela alla costa) e arriva direttamente al mare dopo un chilometro e mezzo. Le nostre due case sono in cemento armato e la nostra abitazione è al secondo piano.
Era venerdì, quindi le ragazze erano tutte a casa loro, così ci siamo dette: restiamo! Sulla nostra stessa via c’è il convento dei frati domenicani e la scuola salesiana. Abbiamo telefonato ai frati e loro ci hanno detto che erano tutti a letto a dormire (!!!) ed anche i nostri confratelli salesiani erano già nel mondo dei sogni. “Se tutti i religiosi sono al loro posto, lo tsunami non arriva”, abbiamo detto alla ragazza australiana volontaria che era terrorizzata e passava dal cellulare a Facebook a Skype per avere le notizie della situazione minuto per minuto!
Concludo col dirvi che c’è sempre tempo per volersi bene e aiutare chi abbiamo intorno. E’ un lavoro che non stanca mai, dà forza e una carica che spegne gli tsunami più spaventosi. Alla fine della giornata, la pace che porta dentro ti culla, così non ci sono più insonnie né stress.
“La vita è bella solo se la si dona” (Beato Clemente Vismara).
Alla prossima.
Fonte e immagini dell’articolo
- Sr. Anna Maria Gervasoni