Siria: “la speranza che nasce dalle macerie”

In Siria, il Giubileo è lo spazio e il tempo “per costruire futuro”, perché la speranza è più forte della paura  e del dolore…

La Siria oggi vive una grande rivolta in tutti i sensi: politica, morale, sociale, culturale, intellettuale e anche spirituale.
Un compito impegnativo, direi quasi impossibile quello di riuscire a dare una lettura del futuro.

Lo shock per molti è stato scoprire l’alto livello di crudeltà del Regime appena caduto. Ciò ha creato tanta delusione, incertezza, ma anche per qualcuno un forte senso di colpa e sfiducia generale.

Svelare una falsità così grande rappresenta un crollo della propria storia.
Non voglio parlare qui di politica, ma riflessioni che possono sorgere da una situazione così unica. Perché unica?

Vari Paesi arabi hanno passato questo momento: una transizione da un regime militare per tanti anni, a una guida di ribelli di matrice islamica. La paura di perdere la libertà religiosa e culturale era la principale causa che spingeva cristiani e musulmani non sunniti ad
essere sotto il potere di Assad per tutti questi anni.

È una situazione unica, perché i siriani hanno sofferto tanto, vittime di una grande ingiustizia ma, al tempo stesso, rimangono un popolo molto aperto, generoso, creativo, intelligente, con una forte voglia di vivere.

L’esperienza di altri Paesi vicini, dopo la cosiddetta Primavera Araba, può essere molto scoraggiante, ma può anche aiutare a captare cattivi segnali e incentivare un “cambiare strada”.

Quest’anno giubilare ci chiama a sperare.

Il male del fondamentalismo tocca anche la Siria nel suo sistema governativo. E la situazione potrebbe ancora peggiorare.
Ma questa è una lettura attraverso calcoli umani.

Mi sono chiesta, perché dovrei rassegnarmi a questo calcolo?

Ho scoperto che, alle volte, abbiamo paura di sperare perché siamo stati troppo delusi è ciò ha generato una ferita profonda che sembra inguaribile, come quella dei popoli del Medio Oriente.

Ma la Vera Speranza è quella che nasce sulle macerie, una Luce che illumina il buio,
come ha espresso il Papa durante l’apertura dell’anno giubilare.

Allora se facciamo un’altra lettura, quella di chi crede nella possibilità di un futuro migliore, ci accorgiamo che la Siria è piena di artisti, scrittori, intellettuali, che vi sono varietà di popoli e di fedi: cristiani, musulmani, kurdi, etc.

Questa varietà offre anche tanta creatività nell’affrontare i problemi. Tutti sono accumunati dalla grande sofferenza vissuta in oltre 13 anni di guerra che ha portato alla perdita di almeno un membro in ogni casa.

Un’altra garanzia è la grande folla dei siriani dispersi in tutto il mondo che possono sostenere il loro Paese da lontano, creando un’opinione pubblica reale, basata su dati accertati, e salda, dentro e fuori dal Paese.

La paura della delusione è tanto forte, ci fa arrivare a sudare sangue, ma al tempo stesso si volta verso il cielo e poi verso i fratelli per cominciare ad amare e costruire il futuro.

Vari gruppi di giovani e meno giovani, si sono messi a pulire strade, strutture colpite dai vandalismi e a colorare i muri delle città di murales che esprimono la speranza in un futuro migliore.

La grandissima paura sarà vinta da un amore molto più grande attraverso l’opera di Dio, che tutto può se ci facciamo suoi strumenti.

La Siria fiorirà di sicuro, ma non sappiamo quando e come.

Dio è più Grande, al di là delle nostre aspettative; Lui è Santo, “Diverso”, Trascendente diversamente da ogni nostra immaginazione. la Pace ci sarà, ma a sorpresa.
Chi spera in Lui, non sarà mai deluso!

Fonte

Immagine

  • Wikipedia
SEC 2024-2025
Potrebbe piacerti anche