Santo del giorno 24 dicembre: Santa Tarsilia
Tarsilia, monaca romana e zia paterna di Gregorio I Magno, papa dal 590 al 604, è molto lodata dal nipote per la sua fede e carità.
Dedicò la sua vita alla preghiera e all’aiuto al prossimo bisognoso.
Non si chiudeva in monastero, ma usciva spesso per le strade per assistere i poveri e gli ammalati.
La vita di Tarsilia
Tarsilia, Vergine di Roma, vissuta nel VI secolo, fu una delle tre zie paterne di Gregorio Magno I (papa dal 6 al 590).
Con la sorella Emiliana si dedicò a Dio e visse nella pietà e nella mortificazione.
Il nipote lodava la sua “assiduità nella preghiera, l’astinenza e la modestia più severa” che la ponevano “in un grado eminente di santità”.
L’unica fonte autorevole è quella del nipote Gregorio, il quale riferisce che Tarsilia conduceva una vita di preghiera e penitenza, aiutando i poveri.
Quando è morta, si è scoperto che le sue ginocchia e i suoi gomiti erano gravemente contusi per essersi inginocchiati per pregare.
La tradizione vuole che il corpo della santa, insieme a quello della sorella, sia stato sepolto dal nipote nell’area della chiesa dei Santi Andrea e Gregorio al Celio a Roma.
Il culto di Tarsilia
Secondo il Martirologio Romano, il giorno dedicato al santo è il 24 dicembre:
“A Roma memoria di santa Tarsilla vergine, della quale san Gregorio Magno, suo nipote, loda l’assidua preghiera, il rigore di vita e il singolare spirito di penitenza”.
Tarsilia è raffigurata in un’incisione di Jacques Callot del 1632.
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