Santo del giorno del 28 febbraio: Romano di Condat

Ad imitare i Padri del deserto vi riuscì Romano, assieme a suo fratello che da vedovo volle eguagliarlo. Ma gli sfuggì un piccolo dettaglio!

Si sa, tra fratelli e sorelle di sangue spesso si è cane e gatto.

E così fu per due fratelli: Romano e Lupicino.

Romano, il santo ricordato oggi, cominciò prima l’impresa ma non poteva non contagiare il fratello che, animato dal gusto della sfida, lo superò.

Solo che Lupicino era un tantino brusco, di una rigidità quasi disumana da far dare “a gambe”, e pure di corsa, le nuove reclute.

Poi Romano cercava un po’ di riparare i danni fatti dal fratello ed addirittura rincorreva i fuggitivi supplicandoli di ripensarci.

Che sagoma questa accoppiata di fratelli! Tra i due, quindi, la figura di Lupicino ha riscosso meno popolarità e non gode la fama di santità del fratello.

Con che cosa Romano non aveva fatto i conti nella sua impresa?

Fu un autentico colpo di fulmine la lettura dei Padri della Tebaide.

E non era il solo tra i giovani coetanei del 430 circa d.c.

In particolare, il bestseller che li ispirava era la vita di Sant’antonio Abate, scritta da Sant’Atanasio.

Andava tutto bene per Romano: la sua scelta di ritirarsi in vita eremitica dopo che il monastero non gli era bastato per il tipo di solitudine contemplativa che voleva vivere da vicino, la motivazione e la gratificazione.

Ma ad un certo punto si rese conto con non poco sconcerto che l’esperienza cominciava a diventare quasi impossibile e rifletté: dovevano essere bravi questi padri del deserto!

Pensa, pensa si accorse che il luogo da loro scelto aveva un clima favorevole (secco e caldo) mentre dove si era ritirato lui tremava dal gelo ed era umido.

Questo posto si chiamava Condat.

Pazienza, non si può avere tutto nella vita! Ormai è fatta, si disse.

E malgrado fosse stato tentato di retrocedere dal suo proposito, non vi cadde forte delle tentazioni del deserto.

Il fratello non poteva certo convivere con lui sotto lo stesso tetto!

Lupicino così fondò il suo monastero nei pressi a Luconne.

Fratelli, vi seguo anch’io! Così anche la sorella di Romano seguì la santa moda

Ciò si può chiamare la sacra “abitudine di famiglia”.

Dopo un po’ arriva con grande decisione la sorella trovando un po’ di compagne e fondano anche loro un monastero, l’attuale monastero di Saint Romain De La Roche.

Il monastero di Romano, invece, attualmente si chiama abbazia di Saint-Oyend.

Questi monaci addirittura andavano vestiti come San Giovanni Battista con pelli di animale, non mangiavano carne ed osservavano il digiuno.

Le linee di spiritualità traevano ispirazione da San Basilio, San Pacomio e Sant’Onorato.

La leggenda di San Romano di Condat

È in questi giorni morto il presentatore televisivo, stimato giornalista ed uomo di grande cultura Maurizio Costanzo.

Ebbene, Romano prediligeva andare in pellegrinaggio alla tomba di un santo di nome Maurizio ed ivi, si narra, guarì due lebbrosi.

Si racconta ancora che nel 444 il vescovo d’Arles, sant’Ilario, lo convocò e lo ordinò così, di punto in bianco, presbitero.

E si capisce! Un uomo dalle doti così straordinarie e per giunta popolare, dolce ed amabile con tutti, e senza mai insuperbirsi!

Questo è ciò che si narra di quest’uomo nato nel 390 e morto nel 463.

Facciamoci aiutare anche da lui con piccoli esercizi di mitezza.

Suor Ines Carlone Figlie di Maria Missionarie

Per approfondire:

Santo del giorno per il 7 febbraio: San Romualdo

Santo del giorno per il 17 gennaio: Sant’Antonio, Abate

Santo del giorno per il 15 gennaio: San Mauro, abate

Vangelo di Domenica 26 febbraio: Matteo 4, 1-11

Santo del giorno 27 dicembre: San Giovanni, apostolo ed evangelista

Fonte dell’articolo

Sito ufficiale della Santa Sede

RDC 2024.12 720×90
Potrebbe piacerti anche