Santo del giorno 8 maggio: Amato Ronconi
La letizia e la semplicità erano di Sant’Amato che fece della casa un luogo di ospitalità per i bisognosi e tirava avanti con ciò che c’era
Tutto sembrava andare a gonfie vele per il piccolo nido di famiglia anche quando dopo la morte del padre si tiró su le maniche, da buon calzolaio, il fratello più grande.
In fondo, ce la si poteva fare.
I mestieri di una volta rendevano bene ed ancora oggi c’è bisogno di bravi artigiani ed apprendisti.
Ma Amato stava ben maturando nella sua indole e non volle piegarsi di certo ad un matrimonio combinato, il classico connubio di interessi.
Fu la moglie del fratello più grande a pensare che fosse un bene per tutti.
E così Amato benedicendoli li lasció per seguire la sua strada, sorella al seguito
Stiamo parlando di un uomo nato nel 1226 a Saludecio, in provincia di Rimini: lí la sua abitazione natia.
Gli mancava il mare, gli spazi sterminati in cui gioirsi dei doni della natura che c’è madre, aveva nostalgia della casa in cui era vissuto con il papà, il suo tepore.
Quindi, vi si fiondò senza alcun dubbio.
E rifletté su quali potessero essere le esigenze locali.
In quel periodo, frotte di pellegrini verso Roma passavano di lì.
Perché non ospitarli? Non dedicare loro un luogo di cura e ristoro?
Fu così che ne venne fuori un ospedale dedicato alla Madonna per i pellegrini di cui ancora ci sono i frutti e l’opera.
Nel chiacchiericcio divenne pellegrino anche lui, Sant’Amato
Meglio cambiare aria e così se ne andò un po’ a Santiago De Compostela e poi sul Monte Formosino nel luogo si dice fondato proprio da Francesco D’Assisi.
Divenne terziario francescano e donò tutto ai benedettini.
Quindi, non si può dire che non si fece contagiare dalla grande famiglia di Dio, sentendosi lui stesso parte.
Si presume sia morto l’8 maggio del 1304.
Oggi lo ricordiamo come il santo che non si arrende mai e vogliamo perciò fare intercedere Sant’Amato Ronconi per tutti gli insicuri ed indecisi.
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