Santo del giorno 6 maggio: Francesco di Montmorency-Laval
Ci aveva provato ma il bersaglio qualche volta fallisce (dall’etimo peccato) San Francesco dalla Francia. Le missioni però rivivono.
Era di famiglia agiata, Francesco, originario di una parte della Francia che è considerata un vero e proprio eden in cui scorre il fiume Avre.
Lì nella sperduta regione della Loira, il piccolo Francesco nutre grandi ambizioni e speranze favorito non di poco dal censo o comunque dal fatto di essere abbiente.
Tutto sembrava remare nella giusta direzione anche quando ereditò quanto gli spettava.
Bene, investirò nella missione in cui ho sempre sognato si disse, scegliendo il Vietnam.
Purtroppo, cocente delusione incassó che scelse a quel punto di rinunciare al lascito ereditario ed al vitalizio.
Aveva solo 30 anni ed era già un sacerdote molto stimato.
Ci collochiamo verso il 1653.
L’appeal che Giovanni De Bernières esercitò su Francesco amareggiato e deluso
Il fatto che anche Giovanni provenisse da un ambiente aristocratico e che si fosse tutto dedicato a Dio in un eremo colpì Francesco.
Il libro “il cristiano interiore” in modo diverso ripercorre un po’ le caratteristiche dell’ascesi cristiana.
Nel castello interiore di Teresa d’Avila scritto un po’ di tempo prima si è dato tra l’altro un significativo influsso a buona parte della spiritualità che si susseguí.
Voleva ritirarsi dal mondo ma, a quanto sembra, non era questo il volere di Dio.
No, non bastava una semplice delusione a metterlo al tappeto questo grande pugile di Cristo!
La nomina segreta di Francesco a vescovo: il primo vescovo del Canada
C’era bisogno di lui per calmierare un po’ lo sciame degli interessi.
Nel 1659, infatti, gli venne affidata la colonia del Québec.
Non erano tempi facili guastati pure dai loschi traffici dei contrabbandieri su cui molti sguazzavano.
Purtroppo, un’economia predata è spesso vittima di disordini sociali.
Tra il popolo di Dio sofferente c’era anche quello degli indios.
Ma lui li teneva a cuore i diritti anche di questi figli di Dio e li difese anche contro il suo interesse.
Lo immaginiamo, muro contro muro, nei confronti delle diverse sfere di influenza avverse.
Capì così che il vero fallimento lo stava perpetrando non scendendo più in campo.
Era terribile, eppure il mondo aveva bisogno anche di lui.
Siamo nei periodi in cui c’era la monarchia in Francia ed in particolare regnava il re Sole cosiddetto perché aveva scelto come suo soul questa stella.
Stiamo parlando di Luigi XIV.
Ed a proposito di re, domani è il grande giorno in cui il mondo è in attesa dell’incoronazione di Carlo III!
La corte reale, allora, decise di nominarlo vescovo anche per il Quebec, dopo la nomina segreta a Parigi.
Ormai le carte erano fatte e Francesco faceva quello che poteva.
Ed in effetti, almeno per i numeri, fa un grosso lavoro di formazione di nuovi religiosi e religiose, preti.
Dà anche le dimissioni ad un certo punto ma non lascia il suo Québec, ormai missione a vita.
Se pensiamo poi che “Propaganda Fide” era nata nel 1622, capiamo quanto è stato precoce questo missionario nel coglierne lo slancio imperante!
E così muore in Quebec da vescovo emerito, inarrestabile.
Per di più, sul finire dei suoi anni, fece una vita più ritirata, contemplativa, senza mai abbandonare la cura dei poveri.
Muore il 6 maggio del 1708 ed è stato canonizzato da Papa Francesco solo nel 2014.
Per approfondire:
Santo del giorno 24 aprile: Maria Elisabeth Hesselblad
Santo del giorno 19 aprile: Espedito
Kisangani (RDC): l’itticoltura e acquacoltura come armi contro la malnutrizione infantile
Santo del giorno 18 aprile: Perfetto di Cordova
Santo del giorno 20 aprile: Marcellino d’Embrun
Fonte dell’articolo:
Sito ufficiale della Santa Sede