Santo del giorno 30 maggio: Giuseppe Marello

Di Suor Ines Carlone Il 30 Mag, 2023

Con un nome così non poteva che fondare i “Giuseppini”, Giuseppe Marello fece emergere nella vita religiosa maschile le qualità di Giuseppe

La preoccupazione costante di questo Santo era animare i suoi amici e compagni di cammino alla vita di sequela, piena dei suoi doveri.

Ed in effetti, con questi assillo, ha tentennato non poco nella sua vocazione.

Ad un certo punto della sua vita, voleva quasi mollare tutto e darsi al giornalismo per avere l’occasione di essere informato sulla società ed i suoi problemi.

Era nato a Torino il giorno dopo Natale nel 1844.

Era logico pensare che bisognava “curare gli interessi di Gesù” per Giuseppe Marello

Cercò di eccellere in carità dedicandosi tutto ai più poveri e miseri, al punto che fondò proprio una sorta di volontariato consacrato a ciò.

La loro missione era servire gli interessi di Gesù.

È nel 1868 che viene ordinato sacerdote ad Asti dove aveva frequentato il seminario che aveva ripreso a seguito delle iniziali titubanze.

In quello stesso seminario ha studiato Benedetto Cottolengo.

Bello immaginare come siano state generose le colline astigiane che videro i natali e gli studi di molti santi esempi tra cui anche San Giovanni Bosco, san Domenico Savio (e Don Giuseppe Marello vi fu a servizio! ), San Giuseppe Cafasso.

Divenne segretario del vescovo ed infine vescovo stesso per volontà di Dio e del papa Leone XIII.

Svolse con grande solerzia il suo ministero, tanto che morì a Savona dove si era recato già malaticcio per presenziare al terzo centenario di San Filippo Neri.

Spirò quindi a soli 50 anni il 30 maggio del 1895.

La diocesi piemontese lo ricorda con grande sussiego.

Tra le sue parole più toccanti c’era questa: “Siate straordinari nelle cose ordinarie”.

Come la passione per gli ultimi si trasmette : Da Giuseppe Marello al suo papa

Viene, a tal proposito ricordato come il papa dei lavoratori o papa sociale perché cercò di sigillare il legame tra la Chiesa e nella Chiesa attraverso una maggiore comunicazione.

Lo chiamarono per questo anche il papa delle encicliche.