Santo del giorno 2 giugno: Guido di Acqui
Lo si potrebbe considerare il patrono della generosità, San Guido di Acqui che, pieno di beni e di averi, li condivise con il mondo
Di provenienza nobile, poteva prendere strade sbagliate scialacquando il patrimonio di famiglia.
Ma invece lo fece fruttificare per il regno destinando tutto ciò che aveva o alla chiesa (sacerdoti, monaci, formazione religiosa delle donne, mensa vescovile) o alla gente del popolo.
Lo si raffigura spesso con uno stelo di grano nelle mani perché la leggenda vuole che durante la carestia vagasse per la città a distribuire grano.
Come nella poesia D’avanti San Guido ecco alcuni aneddoti che scorrono dal finestrino della sua vita
Nel 1034 venne ordinato vescovo e, oltre agli atti di generosa elargizione e donazione, pensò bene di rinnovare un po’ la liturgia gregoriana.
Fu, come lo reputarono i suoi biografi, pastore venerabilissimo nella diocesi di Acqui che vanta una cristianità antica.
Difatti, già nel 4° secolo d.c, si dava da fare la prima comunità cristiana ed il Santo si trovò già dinanzi ad una città termale fortemente collegata che necessitasse piuttosto un sostegno materiale.
Non ci pensò due volte.
È singolare inoltre soffermarsi a pensare all’età delle sua ordinazione: 30 anni appena!
È morto il 2 giugno 1070 lasciandoci di lui ben poco.
Abbiamo solo una pergamena antica autografa.
Coltivava una devozione particolare per la Madonna Assunta al punto che vi dedicò la cattedrale.
Tutte le sue buone iniziative venivano anche da un periodo di rinnovamento culturale e di grande sprono lì nel bolognese dove lui, divenuto orfano, ebbe l’opportunità di studiare.
Conobbe inoltre personalità di rilievo tra cui Romualdo di Camaldoli.
E, forse ispirato da questi suoi contatti, divenne, a sua volta, fondatore di un monastero mariano: “Santa Maria De’ Campis”.
Per approfondire:
Laudato Si’, una settimana di riflessione e preghiera sull’enciclica di Papa Francesco
Santo del giorno 16 maggio: Andrea Bobola
Santo del giorno 22 maggio: Luigi Maria Palazzolo
Vangelo di Domenica 21 Maggio: Matteo 28, 16-20
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