Santo del giorno 15 aprile: Cesare De Bus
“Doppiamente Pasqua sarà per me”: così Cesare De Bus che insegnava catechismo con scenette da lui disegnate, poesie, canzoni ci salutò
Di canonizzazione veramente recente, nel 2022, questo Santo non sembrava più destare l’attenzione.
Eppure è stato beatificato con Papa Paolo VI nel 1975.
Luminoso esempio fu per il suo tempo perché riusciva a comunicare il Vangelo con modalità riscoperte oggi: disegni, canti, poesie, escamotage personali per rendere più accattivante il momento di catechismo.
Con Cesare De Bus non ci si annoiava mai
Questo approccio alla pastorale catechetica aveva sicuramente preso le mosse da una sua grossa difficoltà nel dare un senso alla propria vita.
Agiatezza, mondanità con i suoi piaceri e posizioni di potere cominciarono a segnare il passaggio ad un altro stile di vita e testimonianza, autenticamente cristiani.
Era, in effetti, nato in un ambiente già di per sé cattolico, considerato che la Provenza faceva, allora, parte del precedente stato Pontificio.
Animò davvero le comunità laicali attorno alla parola di Dio e fondò la congregazione dei Padri dottrinari.
Nel frattempo, divenuto cieco riuscì ad accettare anche questa disabilità come una grazia.
È morto il giorno di Pasqua nel 1607 a soli 63 anni.
Il suo catechismo, pertanto, era quello tridentino, sebbene fosse un precursore della chiesa riformista.
Uno dei dettagli interessanti era rappresentato da una pastorale incentrata sulla famiglia.
Oggi, sarebbe normale il suo modo di procedere ma per i suoi tempi era un vero e proprio innovatore .
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