Santo del giorno, 30 settembre: San Girolamo
San Girolamo, 30 settembre: la maggior parte dei santi è ricordata per qualche virtù o devozione eccezionale che praticavano, ma Girolamo è spesso ricordato per il suo cattivo carattere!
È vero che aveva un pessimo carattere e sapeva usare una penna al vetriolo, ma il suo amore per Dio e per suo figlio Gesù Cristo era straordinariamente intenso; chiunque insegnasse l’errore era nemico di Dio e della verità, e San Girolamo lo seguiva con la sua penna potente e talvolta sarcastica.
Era soprattutto uno studioso delle Scritture, traducendo la maggior parte dell’Antico Testamento dall’ebraico.
Girolamo scrisse anche commenti che sono una grande fonte di ispirazione scritturale per noi oggi
Era uno studente appassionato, uno studioso completo, un prodigioso scrittore di lettere e consulente di monaci, vescovi e papa. Sant’Agostino ha detto di lui: “Ciò che Girolamo ignora, nessun mortale l’ha mai saputo”.
San Girolamo è particolarmente importante per aver fatto una traduzione della Bibbia che venne chiamata la Vulgata
Non è l’edizione più critica della Bibbia, ma la sua accettazione da parte della Chiesa è stata fortunata.
Come dice uno studioso moderno, “Nessun uomo prima di Girolamo o tra i suoi contemporanei e pochissimi uomini per molti secoli dopo erano così qualificati per svolgere il lavoro”.
Il Concilio di Trento richiese una nuova e corretta edizione della Vulgata, dichiarandola testo autentico da usare nella Chiesa.
Per poter fare un simile lavoro, Girolamo si preparò bene. Fu maestro di latino, greco, ebraico e caldeo.
Ha iniziato i suoi studi nella sua città natale, Stridon in Dalmazia.
Dopo la sua educazione preliminare, si recò a Roma, allora centro del sapere, e quindi a Treviri, in Germania, dove lo studioso era molto in evidenza.
Ha trascorso diversi anni in ogni luogo, cercando sempre di trovare i migliori insegnanti. Un tempo fu segretario privato di papa Damaso.
Dopo questi studi preparatori, viaggiò molto in Palestina, segnando ogni punto della vita di Cristo con un’effusione di devozione.
Mistico qual era, trascorse cinque anni nel deserto di Calcide per dedicarsi alla preghiera, alla penitenza e allo studio.
Infine si stabilì a Betlemme, dove visse nella grotta che si credeva fosse il luogo di nascita di Cristo.
Girolamo morì a Betlemme e le spoglie del suo corpo ora giacciono sepolte nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
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