Roma: “Together – Raduno del popolo di Dio”, una giornata di preghiera e riflessione
Giovani cristiani da tutto il mondo si riuniscono a Roma per la veglia di preghiera ecumenica
Il prossimo 30 settembre sarà un giorno di profonda risonanza spirituale e di ecumenismo. Papa Francesco, assieme al Patriarca ecumenico Bartolomeo I, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, e altri leader ecclesiali, si riuniranno in Piazza San Pietro per pregare in anticipazione dell’assise che avrà inizio il 4 ottobre. Organizzato dalla Comunità di Taizé in collaborazione con i Dicasteri vaticani e il Vicariato di Roma, l’evento, intitolato “Together – Raduno del popolo di Dio”, aspira a riunire migliaia di giovani provenienti da Europa, Stati Uniti, Africa e Asia.
Un’invocazione collettiva allo Spirito Santo
La presenza di circa 3 mila persone a Roma per la veglia presinodale, che serve come preludio alla sinodalità, sta vedendo la partecipazione di oltre 80 parrocchie e comunità religiose della diocesi capitolina, una mostra di fede e unione che traspare già prima dell’evento. Papa Francesco vuole che questo sia un momento di ecumenismo e riflessione, una celebrazione dell’unità cristiana nel profondo senso del termine.
L’evento prenderà avvio alle 17:00 con una celebrazione di gratitudine che esplorerà il dono dell’unità, del cammino sinodale, del dono dell’altro, della pace e del Creato. Questo sarà un momento di introspezione collettiva, un momento per apprezzare i doni impartiti, e per preparare il terreno spirituale per la veglia che seguirà.
Con l’arrivo del Papa in piazza alle 18:00, si aprirà una nuova pagina di dialogo ecumenico. La preghiera congiunta con il Patriarca ortodosso ecumenico Bartolomeo e l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby simbolizza non solo la fraternità cristiana, ma un passo avanti verso un dialogo interconfessionale più profondo. Il messaggio è chiaro: il dialogo ecumenico è una strada verso una comprensione e una collaborazione più profonde tra diverse confessioni cristiane.
Partecipazione internazionale per interconnettere la comunità cristiana globale
Gli organizzatori hanno stimato un’affluenza significativa, particolarmente dalla Polonia, Francia, Spagna, Ungheria, e anche da nazioni come Egitto, Vietnam, Corea, Stati Uniti e, naturalmente, Italia. Questo raduno ecumenico non è solo un evento isolato a Roma, ma l’epicentro di oltre 200 iniziative analoghe in tutto il mondo, manifestando una comune aspirazione di unità e riflessione.
Gli eventi che circondano la Veglia presinodale forniranno anche ai giovani tra i 18 e i 35 anni opportunità di impegno attraverso laboratori, incontri, e tavole rotonde. Temi quali l’ascolto delle esperienze dei rifugiati, l’apprendimento da altre confessioni e religioni, la visita alle missioni cittadine con le persone emarginate, e la preoccupazione per il Creato, saranno al centro dell’agenda, fornendo una piattaforma per un dialogo significativo e una riflessione profonda.
Il concetto della Veglia presinodale fu concepito nell’ottobre 2021, quando frère Alois, priore di Taizé, fu invitato a parlare all’apertura del processo sinodale della Chiesa cattolica. Da allora, il progetto è cresciuto, incorporando una molteplicità di partner ecclesiali e promuovendo una pratica sinodale che incarna l’essenza della comunità e dell’unità.
L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha eloquentemente sintetizzato l’essenza dell’evento dicendo: “Non dovremmo sottovalutare l’impatto che possiamo avere come cristiani sul resto del mondo, perché è un impatto dato dallo Spirito Santo.” Questa Veglia di preghiera ecumenica è, senza dubbio, un simbolo potente di quella unità e un passo verso un mondo più comprensivo e collaborativo.