
Restare sé stesse senza omologarsi
Essere donna oggi, così come ieri, non è sempre facile. Tuttavia, è importante restare sé stesse, senza omologarsi
(di Rossella Natoli)
Tante cose mi vengono in mente, passando dal cuore, pensando alla parola “donna”.
Sin da piccola sentivo su di essa un “peso grande”; solo all’apparenza era leggera e per questo affascinante.
Riuscire ad abbracciare e ad esprimere le molteplici sfaccettature che una donna ha dentro di sé richiede sacrifici e sforzi. Ma, spesso, lavorare su questo la fa emergere e le dà grandi soddisfazioni.
Ancora oggi viviamo in una società in cui l’aspetto creativo tipico della donna, in confronto, sembra fragile; e molte volte rimane inespresso proprio perché lei non vuole sentirsi “diversa”, incompresa.
La donna, tuttavia, ha dimostrato nel tempo che anche lei è forte e sa stare al passo degli uomini, che le sue capacità non sono certo inferiori, ma piuttosto complementari.
Eppure, oggi, da donna matura, mi accorgo che troviamo la nostra realizzazione dentro noi stesse e che non serve proiettarsi al di fuori in un confronto continuo.
Solo accettandosi, riconoscendo e valorizzando fragilità e risorse,
si darà un significativo e importante contributo alla società intera.
Dobbiamo prenderci cura di ciò che ci contraddistingue e difendere le nostre peculiarità senza farci omologare dalla società in cui siamo immerse.
Libere di essere e di esprimere la nostra natura, senza temere il giudizio, capaci di cogliere quei particolari ed accogliere le differenze che rendono unico ed irripetibile ogni essere umano.
Così come una madre fa con i propri figli, saremo trainanti ed insieme agli uomini potremo dare un volto nuovo a questo mondo.
Quello sguardo attento, accogliente, a cui nulla sfugge, è infatti la nostra più grande forza, capace di donare calore e rigenerare i cuori.