Repubblica Democratica del Congo: le Donne animano una Piattaforma per la Pace

Nella provincia di Bukavu, le donne di diversi fedi si occuperanno della piattaforma

Una piattaforma “dinamica donna e pace” è stata creata nel Nord Kivu, Sud Kivu e Maniema, nell’est della Repubblica Democratica del Congo.

Secondo quanto comunicato all’Agenzia Fides, la creazione della nuova realtà è stata decisa nel corso del seminario organizzato dal 21 al 23 agosto dalla Commissione Interdiocesana Giustizia e Pace di Bukavu.

spazio+spadoni

Scopo dell’incontro è il “rafforzamento della coesione sociale e della convivenza delle donne di diverse fedi religiose nella provincia ecclesiastica di Bukavu”.

La piattaforma riunisce donne di diverse confessioni religiose delle tre province dell’est della Repubblica Democratica del Congo, al fine di “indurre una forte partecipazione delle donne nella ricerca di soluzioni alle sfide della coesione sociale”.

A tal fine le fondatrici della piattaforma incoraggiano “le donne di diverse confessioni religiose ad apportare il proprio contributo alla pace in quanto madri, educatrici e guardiane della vita”.
Invitano inoltre le popolazioni locali alla solidarietà con gli sfollati interni del Nord Kivu, e a “resistere alle manipolazioni che conducono alla violenza al fine di non cadere nella trappola di chi vuole continuare a seminare il caos e sfruttare la Repubblica Democratica del Congo”.

Le tre provincie della parte orientale della Repubblica Democratica del Congo vivono de decenni nell’instabilità causata dalla presenza di centinaia di gruppi armati, locali e di origine straniera. Nel Nord Kivu opera principalmente l’M23, un gruppo ben organizzato e armato, appoggiato dal Ruanda, che secondo inchieste dell’Onu ha dispiegato pure propri militari in territorio congolese.

Tra Nord Kivu e Ituri (altra provincia tormentata congolese) imperversano pure i jihadisti di origine ugandese delle ADF (Forze Democratiche Alleate) che hanno aderito allo Stato Islamico. Poi vi sono diversi altri gruppi armati, a base etnica, o di “autodifesa”, che contribuiscono ad accrescere l’insicurezza del Nord Kivu.

Nel Sud Kivu operano almeno una cinquantina di gruppi armati locali e stranieri (di origine ruandese e burundese). I territori che risentono di più della loro presenza sono quelli di Uvira e di Fizi-itombwe.
Nella provincia di Maniema sono segnalati una ventina di gruppi armati locali.

In totale nelle cinque provincie orientali della Repubblica Democratica del Congo (Ituri, Nord Kivu, Sud Kivu, Maniema e Tanganyika) vi sono almeno 266 gruppi armati (252 locali e 14 di origine straniera) secondo un calcolo effettuato nel 2023 dal coordinatore del programma di disarmo, smobilitazione, recupero e stabilizzazione della comunità (P-DDRCS).
La loro presenza è alimentata dai traffici delle enormi ricchezze di questi territorio (coltan, oro, stagno, legname e altro) sfruttate illegalmente in assenza di un effettivo controllo del territorio da parte dello Stato congolese (i cui militari per altro sono a loro volta accusati di partecipare a questi traffici).

 

Immagini

Fonte dell’articolo

Potrebbe piacerti anche