Pregiudizi Prima della Nascita: le Pratiche di Selezione del Sesso e le loro Conseguenze

La posizione della Santa Sede sulle pratiche di selezione sessuale e le loro conseguenze

Nel 2025, la comunità mondiale ha celebrato il trentesimo anniversario della Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne e l’adozione della Dichiarazione e della Piattaforma d’azione di Pechino (1995).

Per celebrarlo, la sessantanovesima sessione della Commissione sullo Status delle Donne si è svolta presso la sede delle Nazioni Unite a New York dal 10 al 21 marzo 2025.

Il 13 marzo 2025, la professoressa Gabriella Gambino, sottosegretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e capo della delegazione della Santa Sede, ha tenuto un discorso su “Pregiudizi prima della nascita: le pratiche di selezione del sesso e le loro conseguenze. L’affare incompiuto di Pechino”.

La professoressa Gabriella Gambino è intervenuta all’evento collaterale dell’ONU sottolineando la grave questione delle pratiche di selezione sessuale contro le bambine come una violazione della dignità umana e dell’uguaglianza. In occasione dell’anniversario della Dichiarazione di Pechino, ha ribadito l’impegno a eliminare tutte le forme di discriminazione e violenza contro le donne. Nonostante la condanna internazionale, queste pratiche, tra cui la selezione pre-impianto, gli aborti selettivi e l’infanticidio, persistono a livello globale, portando potenzialmente a un deficit di milioni di donne e ragazze.

La professoressa Gambino ha sottolineato che queste pratiche derivano da radici culturali e spirituali di pregiudizio e ingiustizia, facendo eco alle parole di Papa Francesco. Ha equiparato l’uccisione selettiva delle donne al femminicidio. Il discorso ha sottolineato le questioni etiche e legali, poiché tali pratiche negano il diritto fondamentale alla vita fin dal concepimento. L’accesso alle moderne tecnologie riproduttive e l’aborto legale sono stati identificati come i principali fattori che contribuiscono a questo problema.

Inoltre, la professoressa Gambino ha affermato che non esiste alcun diritto legale a un figlio che possa giustificare la soppressione della vita, soprattutto prima e dopo la nascita. La selezione prenatale del sesso e l’infanticidio sono atti odiosi contro la maternità, radicati in una mentalità che tratta gli esseri umani come oggetti. L’autrice ha chiesto la messa al bando universale di tutte le forme di pratiche di selezione del sesso e ha sollecitato una rivalutazione delle leggi che hanno liberalizzato l’aborto. Rifacendosi alla Dichiarazione universale dei diritti umani, ha affermato la dignità intrinseca di ogni essere umano fin dal primo momento della sua esistenza. La professoressa Gambino ha concluso facendo riferimento all’appello di Papa Francesco per una “diplomazia della speranza” che difenda il diritto alla vita fin dal concepimento.

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SEC 2024-2025
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