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Per amore di Cristo sulle vie del mondo

Le suore Figlie di san Francesco di Sales del Convento di San Cerbone

Francesco 2Sicuramente molte persone conoscono San Cerbone, l’antico convento che sorge sulle colline tra Lucca e Pisa e che, in quanto Casa di spiritualità e di preghiera, organizza corsi di esercizi spirituali aperti a tutti e accoglie gruppi, famiglie e chiunque desidera trascorrere qualche giorno a contatto con la pace e la tranquillità della natura, immerso in un clima di silenzio e spiritualità.

Il convento ha una storia molto antica, in quanto i primi documenti che ne parlano risalgono al IX secolo, indicando una chiesa dedicata a San Cerbone. Dal XII secolo in poi si avvicendarono monache benedettine, poi monache cistercensi. In seguito, dal XV secolo in poi, il convento passò ai francescani, inizialmente i minori osservanti, poi i minori riformati e infine, dal 1950 la gestione passò alla congregazione delle “Suore Figlie di San Francesco di Sales”, sorte nel 1872 a Lugo di Romagna per opera del Prevosto don Carlo Cavina, con la spiritualità e lo stile di San Francesco di Sales, che egli tanto ammirava. Ma che cos’è che lega così profondamente il Vescovo di Ginevra, vissuto tra la seconda metà del 1500 e il primo ventennio del 1600 e un Parroco di una piccola città della Romagna, vissuto nel 1800? Quale affinità spirituale può accomunarli? Sicuramente ciò che rende vicini e in parte simili questi due pastori d’anime è innanzitutto un amore per Dio forte e travolgente e lo zelo apostolico che li ha animati sin dall’inizio della loro vocazione sacerdotale, facendo di entrambi pastori instancabili e creativi, missionari innamorati di Cristo Gesù e ardenti di amore e di passione per le anime.

Camminando sulle orme di questi due grandi figure: l’uno Santo e Dottore della Chiesa, l’altro riconosciuto ufficialmente Venerabile, le Figlie di San Francesco di Sales portano nel mondo il dono del proprio carisma di fondazione e della propria spiritualità centrata sull’amore.Francesco

Sono contemplative nell’azione, donne che s’impegnano nel servizio alla Chiesa, ovunque ci siano fratelli che hanno bisogno di annuncio e di aiuto, facendo “le cose di Marta col cuore di Maria”, donne che il Fondatore vuole “infiammate d’amor di Dio”, dedite all’apostolato della preghiera e all’educazione della fede.

Nel “Regolamento di Vita” – il Direttorio spirituale scritto da don Carlo Cavina per le Figlie di San Francesco di Sales – viene indicata la missione che esse devono compiere nella Chiesa: essere apostole  della preghiera ed educatrici della fede.

«Il vostro cuore sia sempre in Dio e il vostro sguardo sia fisso e fermo nel fine di glorificare – in ogni modo possibile – il vostro amato Signore» (RdV cap. VIII art. 12).

Per la Figlia di San Francesco di Sales la preghiera è il respiro quotidiano, il contatto cuore a cuore col Signore al quale ha donato tutta la propria vita, e a questa intimità attinge l’energia, la forza, lo slancio per compiere ogni altra missione che le viene affidata.

Le parole del Vangelo in cui Gesù dice di «pregare sempre senza stancarsi mai» (Lc 18,1) sembrano un’utopia irrealizzabile per cui viene da chiedersi: «Come fare?». Don Cavina risponde esortando le suore ad avere il cuore sempre in Dio, ma anche a praticare quella che San Francesco di Sales chiamava la “preghiera vitale”, cioè vivere ogni momento della propria esistenza come una lode a Dio, una preghiera incessante fatta di opere, mettendo in pratica ciò che dice S. Paolo: «Nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore» (Rm 14, 7-8). Ecco allora che per le Figlie di San Francesco di Sales l’essere apostole della preghiera è legato al secondo aspetto della propria missione: essere educatrici della fede, che vuol dire seguire l’esempio del buon Pastore e “pascere” il gregge educandolo alla fede e all’amore, sia con la propria testimonianza di vita, sia con l’impegno concreto e quotidiano di porsi in ascolto di ogni fratello e sorella. Le suore vivono il proprio carisma di fondazione impegnandosi, in Italia e in molte parti del mondo, come in Africa, in Asia, in Brasile, in vari campi di apostolato che vanno dall’ambito scolastico alla pastorale parrocchiale, dalle comunità educative e assistenziali alle case di riposo per anziani e agli ospedali, dalla pastorale familiare casa per casa al servizio dei poveri nelle città e nei villaggi.

Impegno della Figlia di San Francesco di Sales è annunciare Cristo e “contagiare” il suo amore prima di tutto con la vita poi col servizio apostolico in qualsiasi ambito sia destinata. Lo stile che contraddistingue e dà un’impronta caratteristica al suo apostolato è quello della salesianità che don Cavina ha sempre raccomandato. Uno stile che veste di straordinario tutto ciò che è ordinario e quotidiano, perché ravvivato da un forte amore per Cristo e dalla dedizione ai fratelli, uno stile che si evidenzia nel fare ogni cosa «con la piacevolezza in volto, col sorriso sulle labbra e con parole che emanano amabilità e dolcezza» (RdV 190).

Suor Mariapaola Campanella

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  • Suor Mariapaola Campanella

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