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Papa Francesco si rivolge al Vertice G7 sull’intelligenza artificiale

Il ruolo della Chiesa nel dibattito dei leader mondiali sull’IA

Il 14 giugno Papa Francesco ha fatto un intervento storico nel dibattito sull’IA al vertice del G7 in Puglia, partecipando alla sessione pomeridiana dedicata all’IA (Intelligenza Artificiale).

È stato il primo Papa, nella storia della Chiesa, a partecipare a un vertice G7 dei leader delle economie più avanzate del mondo (Stati Uniti, Canada, Francia, Regno Unito, Germania e Giappone).

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Si è rivolto ai leader del Forum intergovernativo con il discorso “Uno strumento eccitante e temibile”, riguardante gli effetti dell’intelligenza artificiale sul futuro dell’umanità.

Ha esordito affermando che la nascita dell’IA rappresenta “una vera e propria rivoluzione cognitivo-industriale” in grado di trasformare la società in modi complessi, con impatti sia positivi che negativi: “…. Ad esempio, l’intelligenza artificiale potrebbe consentire una democratizzazione dell’accesso alla conoscenza, l’avanzamento esponenziale della ricerca scientifica e la possibilità di affidare alle macchine lavori impegnativi e faticosi. Allo stesso tempo, però, potrebbe portare con sé una maggiore ingiustizia tra nazioni avanzate e in via di sviluppo o tra classi sociali dominanti e oppresse, sollevando la pericolosa possibilità che si preferisca una “cultura dell’usa e getta” a una “cultura dell’incontro”“.

La sua riflessione continua sulle “scelte algoritmiche” fatte dall’AI e sulle vere “decisioni” che solo l’uomo può prendere: “gli algoritmi usati dall’intelligenza artificiale per arrivare alle scelte non sono “né oggettivi né neutrali” e “la qualità delle risposte che i programmi di intelligenza artificiale forniscono dipende in ultima analisi dai dati che usano e da come sono strutturati“.

Concludendo il suo discorso, il Papa ha evidenziato che l’IA è sempre influenzata “dalle prospettive di coloro che l’hanno creata e fatta progredire“. Una preoccupazione specifica sollevata è stata la crescente sfida nel raggiungere il consenso su questioni sociali critiche. Si sta riducendo l’allineamento, ha osservato, sulle convinzioni fondamentali che dovrebbero guidare l’intelligenza artificiale.

Il Papa ha sottolineato l’importanza di stabilire un'”etica dell’algoritmo“, costituita da linee guida “universali e diverse” che possano raccogliere il sostegno di varie culture, religioni, istituzioni globali e grandi aziende.

Pur riconoscendo la difficoltà di definire un insieme unificato di valori a livello mondiale, il Papa ha suggerito la ricerca di principi comuni per navigare e risolvere i dilemmi etici e i conflitti legati all’esistenza umana.

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