Ottavo Rapporto Migrantes: “diritto d’asilo sempre più a rischio”
In Italia, secondo i dati dell’ultimo Rapporto della Fondazione Migrantes, un’inversione di tendenza. Le richieste d’asilo sono in calo
«Il diritto d’asilo è stabilito dalla Carta costituzionale». «Le corti di giustizia europee tutelano la legge». Condanna della «gestione strumentale dei drammi migratori».
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene agli Stati generali della diplomazia alla Farnesina ed sonoramente boccia la politica del governo Meloni. È l’ultimo intervento in materia di migrazioni.
Ci sono 130 milioni di persone che scappano da guerre, fame e sete, violenze e persecuzioni nel mondo, una cifra in continuo aumento. In Europa più di 1,5 milioni di richieste di asilo sono state presentate nel 2023 (+20 per cento).
Ma nei primi dati del 2024 sembra esserci un’inversione di tendenza: nei primi mesi dell’anno ci sono state 449.000 richieste con un calo del 5 per cento, frutto della politica xenofoba del governo di destra.
Nei primi otto mesi del 2024 hanno chiesto una qualche forma di protezione internazionale 109 mila persone, una cifra in aumento del 32 per cento.
È quanto emerge dall’ottavo Rapporto sul diritto d’asilo presentato a Roma dalla Fondazione Migrantes della Cei.
Risultati aggravati dalla condanna senza appello del Consiglio d’Europa: «In Italia, i migranti sono sedati e maltrattati nei Centri di permanenza e rimpatrio (CPR)». La condanna molto specifica arriva dal Comitato anti-tortura dell’Organizzazione per i diritti umani.
Nel mondo, dei 130 milioni di fuggitivi, 68 milioni rimangono all’interno del proprio Paese; il 69 per cento cerca rifugio nei Paesi vicini, ma tre su quattro di questi Paesi sono a basso e medio reddito. Solo una frazione inizia un lungo e pericoloso viaggio verso l’Europa: più di 520 mila gli ingressi irregolari in Europa tra il 2023 e il 2024.
Più di 1 milione e mezzo le richieste d’asilo. Da anni Siria e Afghanistan sono i principali Paesi di origine di chi fugge e cerca riparo nell’Unione Europea. In Italia, al 1° gennaio 2024, vivono meno di 414 mila cittadini non comunitari con permesso di soggiorno per motivi di protezione e asilo, lo 0,7 per cento della popolazione, e questo alla faccia della strombazzata invasione. Ci sono 138 mila tra richiedenti asilo, rifugiati e migranti.
Diritto d’asilo «sempre più a rischio» nell’Unione europea e in Italia
Le due curatrici osservano: «Non sono invece altrettanto celeri le risposte dell’Italia alle cause profonde di queste migrazioni forzate, e troppo poche le autorità di governo e le istituzioni che, con serietà e autorevolezza, intendono perseguire obiettivi di pace e giustizia, mentre prosegue una folle corsa agli armamenti».
Come l’Episcopato, anche il Rapporto di Migrantes giudica il nuovo Patto europeo sulla migrazione e l’asilo «un compromesso al ribasso». Risultano in forte aumento i flussi sulle rotte dell’Africa occidentale verso le isole Canarie (+123%), del Mediterraneo orientale (+39%), la frontiera di terra orientale (+193%).
In Italia, nel 2024, sono sbarcati 54 mila richiedenti asilo: sono il 61 in meno, mentre si affollano sempre più le altre frontiere.
I ministri Salvini e Piantedosi possono essere soddisfatti: hanno spostato le rogne su altri Paesi europei.
Prevalgono arrivi dal Bangladesh (quasi 10.800); dalla Siria (10 mila), senza contare l’ultima rivoluzione con la fuga del «macellaio» Assad; dalla Tunisia (12 mila); dalla Libia (quasi 20 mila arrivi), Paese nel quale non esiste rispetto dei diritti umani.
E infatti il Rapporto sottolinea che sono cresciuti i respingimenti verso la Libia e aumenta il numero di rifugiati intercettati dalla Guardia costiera libica e deportati nei campi di concentramento «con un sistema organizzato di miseria, vessazioni, taglieggiamenti e violenze».
Il fatto che il «Mare nostrum» sia diventato il cimitero di queste povere creature è confermato dai numeri: quest’anno, 1.342 inghiottite dal mare per la malvagità umana.
Il Rapporto calcola anche che il rischio di perdere la vita è di un caso ogni 40 arrivi. In dieci anni (2014-2024) hanno perso la vita (o sono «dispersi», quindi sono annegati) più di 68 mila migranti e rifugiati e le organizzazioni non governative quest’anno hanno salvato 6.200 vite, un quinto degli sbarcati in Italia.
Corridoi umanitari
in dieci anni 7.831 persone, di cui 6.807 in Italia, grazie anche all’azione della Chiesa cattolica e di alcune Chiese evangeliche, come quella valdese. Fino al luglio 2024 «sono state accolte in maniera protetta 1.525 persone, di cui 600 nei corridoi umanitari e 863 con iniziative di evacuazione umanitaria». C’è di più.
«Dal febbraio 2016 al settembre 2024, grazie all’impegno di diverse realtà associative e religiose e a protocolli sottoscritti in vari Stati, l’esperienza dei corridoi umanitari ha permesso di raggiungere l’Europa in sicurezza a 7.831 persone, di cui 6.807 in Italia». Come a dimostrare che, se si vuole, gli immigrati possono essere salvati.
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