Non dirmi che hai paura | Il sogno di Samia

Su Popoli e Missione, nella rubrica “Ciak dal mondo”, Miela Fagiolo D’Attilia recensisce un film tratto da una storia vera

di Miela Fagiolo D’Attilia

Nata con la voglia di correre, Samia è una ragazzina somala venuta al mondo durante la guerra civile di Mogadiscio con il sogno di diventare la donna più veloce del suo Paese.

Correre è il suo sogno, la sua vita e tutto intorno a lei scorre veloce verso questo destino.

Ispirato al romanzo di Giuseppe Catozzella, il film “Non dirmi che hai paura” (2024) girato da Yasemin Samdereli in collaborazione con Deka Mohamed Osman, racconta l’impresa di una giovane atleta osteggiata dai fondamentalisti islamici al potere.

Una storia di grande impatto emotivo, per la determinazione e il coraggio di Samia Yusuf Omar, l’atleta di soli 17 anni, che nel 2008 rappresenta la Somalia ai Giochi Olimpici di Pechino, correndo senza velo.

«Noi sappiamo che siamo diverse dalle altre atlete. Ma non vogliamo dimostrarlo. Facciamo del nostro meglio per sembrare come loro. Sappiamo di essere ben lontane da quelle che gareggiano qui, lo capiamo benissimo. Ma più di ogni altra cosa vorremmo dimostrare la nostra dignità e quella del nostro Paese» disse allora, dando voce alla sua generazione di donne che speravano nella pacificazione e modernizzazione della Somalia lacerata.

Nella competizione Samia (interpretata da Ilham Mohamed Osman) arriva ultima, ma diventa subito un simbolo per le donne musulmane per il coraggio e l’autodeterminazione dimostrati.

È giovanissima e all’inizio della carriera, ha davanti un altro appuntamento olimpico, a Londa nel 2012 dove i suoi sogni potrebbero avverarsi.

Si prepara duramente, anche a prezzo di lunghi e durissimi allenamenti, chiusa in una tuta e nel burqua in giro per Mogadiscio, anche malgrado le perquisizioni e la vigilanza dei fondamentalisti su questa ragazza troppo determinata per essere sottomessa come dovrebbe.

Quando Samia perde il suo amico e trainer Alì (Elmi Rashid) capisce che anche per lei è venuta l’ora di partire, da sola, contando come sempre sul potere delle sue gambe per lasciarsi alle spalle l’Africa e andare in Europa.

Nel film, i flashback riportano la ragazza indietro nel tempo, alla sua famiglia, alla madre con i cinque fratelli, al padre ucciso al mercato in un agguato. Nel viaggio inizia anche per lei l’odissea dei migranti dall’Etiopia al Sudan e, attraverso il Sahara, alla Libia, per arrivare via mare in Italia.

Il suo sogno però sarà inghiottito dal Mediterraneo in un naufragio nel 2013 davanti all’isola di Lampedusa.

Il film presentato con successo al Rome FilmFest 2024, è un atto dovuto ad una piccola eroina del nostro tempo.

Una storia vera che racconta l’epopea di migliaia e migliaia di persone che troppo velocemente spariscono dalla memoria collettiva e che invece sono un patrimonio da custodire.

(Miela Fagiolo D’Attilia, Popoli e Missione 1/25, pp. 50-51)

Fonte

  • Popoli e Missione
SEC 2024-2025