“Mi hanno insegnato a condividere”
Ribaltando l’idea che noi siamo quelli bravi e quelli buoni, raccontiamo in questa rubrica quando siamo stati “misericordiati”
Perché solo scoprendo l’amore, possiamo restituirlo. Oltre a compiere le opere di misericordia, infatti, bisogna imparare a riceverle e a riconoscerle
Prima di partire per l’Africa, qualcuno mi diceva che si andava a portare tante cose.
Insomma, eravamo noi – i ricchi – che regalavamo le cose ai poveri.
Ma arrivato laggiù, ho dovuto cambiare in fretta questa idea.
Mi hanno insegnato a condividere. Io ho qualcosa e la dono e loro hanno qualcosa e la donano. Le mettiamo insieme, le condividiamo e tutto diventa più semplice.
Non si condividono solo le cose materiali, ma le idee, la vita.
Stando insieme con loro, tutto diventa più facile. Per loro è normale condividere.
Una delle cose che mi ha sempre fatto pensare è il vedere i bambini che condividevano le caramelle che avevano ricevuto. O quando, durante il pasto, tutti erano riuniti intorno a una bacinella e ognuno prendeva un pugnetto di riso.
Ciascuno aveva la sua parte, perché gli altri capivano il suo problema.
Invece, noi abbiamo dimenticato tutto questo.
Forse siamo diventati un po’ egoisti, forse ci siamo dimenticati che esistono anche gli altri.
A volte, mi ritrovo a pensare come sarebbe bello che tutti condividessero con gli altri quello che hanno. Ci sarebbe più gioia e felicità.
Forse è un’utopia. Non credo. Gesù ce lo ha insegnato, dicendoci: “Prendete, mangiate…condividete”.
Quante volte i fratelli e le sorelle africane me lo hanno fatto vedere.
Quante volte mi hanno invitato a condividere il cibo con loro, i momenti di festa e di dolore.Mi hanno fatto sentire uno di loro, uno della loro casa.
E’ bello e mi piacerebbe che anche questo gesto positivo, uno dei tanti, fosse conosciuto.
Che si smettesse di vedere solo il negativo dell’Africa.
Se accogli, sarai accolto. Se impari a condividere, riceverai cento volte tanto.
Fonte e immagine
- P. Oliviero Ferro
- spazio + spadoni