“Lettere sotto l’albero” | 22

Ed ecco l’ultima “lettera sotto l’albero”. Il Vincenzo Marrone D’Alberti, di Trapani, augura al mondo un “vero cambiamento”

Caro Mondo,
ho imparato che la parola “Cultura” deriva dal latino còlere (coltivare) dai miei genitori affettuosi e colti; e ho avuto la fortuna di “coltivare” la mia essenza più profonda studiando la letteratura, la filosofia, la storia, la musica classica, la matematica, le religioni.

Ho capito da bambino che parte del mio benessere emotivo si sarebbe realizzata se avessi impegnato le mie facoltà verso lo studio, per diventare l’uomo che sono oggi, che sente la necessità di donare agli altri questa felicità.

Provo un sentimento di profonda gratitudine per tutto quello che ho ricevuto.

Viviamo un momento storico difficile. Nonostante il progresso, avverto un fallimento della cultura nella nostra società: la cultura, intesa non solo come patrimonio artistico e intellettuale, ma soprattutto come mezzo per l’educazione, per la riflessione critica e per la crescita spirituale. Tutto ciò a favore di modelli economici che privilegiano il profitto immediato e non il benessere emotivo, l’amore e la pace nel mondo.

Si sta perdendo la capacità di stimolare una riflessione profonda, una connessione con valori universali
come la solidarietà, la giustizia e l’umanità.

Troppo grandi sono gli squilibri nella distribuzione della ricchezza nel mondo. Troppa povertà ancora.

Girando il mondo, ho imparato nella mia lunga esperienza da Pianista, che la cultura dovrebbe essere davvero un motore per la crescita spirituale, morale e intellettuale degli individui, perché Il benessere materiale non basta. E’ diventato consumismo sfrenato, ha dimenticato l’Uomo nella sua essenza.

Erich Fromm, filosofo che amo da tanto tempo, nel suo saggio Essere o Avere, parla dell’uomo contemporaneo ridotto a ingranaggio della macchina burocratica manipolato nei gusti, nelle opinioni, dall’industria, costretto a vivere nell’illusione che la felicità derivi dall’accumulo di beni, diventando invece , schiavo dell’avere, del consumo e dal degrado sociale che ne deriva.

L’egoismo galoppante della nostra cultura occidentale preferisce accumulare piuttosto che donare.

L’assenza di politiche culturali forti limita la possibilità di accesso alla cultura per tutti:

il rischio di avere una società sempre più povera spiritualmente è la causa principale dei dolori del Mondo

La cultura deve diventare una potente forza di cambiamento

Promuovendo valori di pace, giustizia e rispetto, essa può abbattere le barriere sociali ed economiche, ridurre le disuguaglianze per creare una società più inclusiva e solidale.

Mi appello alle istituzioni , ai governi, a tutta la società civile, affinché si investa nella promozione della cultura come elemento fondamentale per lo sviluppo umano, per costruire una società più equa e consapevole.

E’ necessario reinvestire nella cultura, riconoscendone il suo valore intrinseco più alto e NON solo come forma di intrattenimento, ma come uno strumento essenziale per la crescita spirituale e l’inclusione sociale.

Questo ho imparato dalla musica classica, e per questo ho preferito usare il linguaggio della musica: un linguaggio non verbale, che non è intrattenimento per divertire, ma un linguaggio meraviglioso universale che serve per pensare e per costruire, grazie ai sentimenti nobili, un mondo più bello e più buono.

Buon anno!

Vincenzo Marrone D’alberti, professore  Pianoforte presso il Conservatorio Statale “A. Scarlatti “ di Palermo 

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