Lettera dall’Etiopia | Laici in missione

Ci scrivono dall’Etiopia Martina e Sirio, una giovane coppia che ha scelto di andare in missione. “Abbiamo tanto da imparare dai bambini”

di Martina Luchi

Cari amici,

vi scrivo dall’Etiopia e precisamente da Bale Robe, dove io e mio marito ci troviamo da circa un anno.

Qui, ci occupiamo di diverse attività. Io insegno inglese alla scuola elementare e media la mattina, mentre Sirio è un po’ un factotum della missione, fa il pane, sta seguendo un campo sperimentale di varie tipologie di frumento che ha seminato qui e altre esigenze proprie della vita in missione.

Insieme, gestiamo un doposcuola con i bimbi del quartiere. Abbiamo iniziato con 5 o 6 bambini per strada giocando per terra e presto il numero ha iniziato ad aumentare a dismisura. Ora, a distanza di 3 mesi, abbiamo sforato i 100 partecipanti, ogni giorno, 7 giorni su 7.

Con loro leggiamo storie, ci occupiamo di farli disegnare, dipingere con acquerelli, fare puzzle, giochi di squadra e da tavola e giochi come salto della corda, frisbee, racchettoni ecc.

È un’attività emozionante perché riuniamo bambini di tutte le età (dai 2 ai 12 anni) di diverse etnie e religioni (ortodossi, musulmani e cattolici) ed è bellissimo vedere come si integrano bene e come si rispettano.

Abbiamo tanto da imparare da loro. Per noi, ogni giorno è un’emozione perché ci dà l’opportunità di ricevere tanto bene ed energia positiva da questi piccoli che ci sommergono di affetto anche fisicamente.

In cambio ci occupiamo di loro cercando di passare concetti di rispetto, di cura del materiale che gli viene assegnato, di educazione.

Soprattutto stiamo cercando di fare loro capire che noi ci siamo… Questo concetto di fiducia reciproca è il collante che più di tutti lega e ci lega l’uno all’altro.

Abbiamo iniziato giocando fuori, per terra, riparandoci dalle piogge sotto le tettoie delle case dei vicini; poi, ci siamo spostati all’interno del compound della missione: sempre seduti a terra, ma almeno sotto una tettoia del parcheggio per ripararci dal maltempo. Ora, si è pensato di costruire uno stabile con dei tavoli e dei banchi, così avremo una struttura idonea e dignitosa per accoglierli tutti.

Siamo nella fase di trovare i fondi per poter realizzare questa struttura e confidiamo nell’aiuto di vari amici e conoscenti per poter iniziare quanto prima.

Siamo sicuri che ce la faremo e che i nostri bambini saranno ancora più felici di quanto lo sono ora.

Spesso, ci occupiamo anche di comprare loro delle medicine o dei vestitini quando vediamo situazioni particolarmente critiche e, grazie ai bambini, abbiamo dunque accesso alle famiglie più povere cercando di dare loro una mano.

Stiamo facendo il possibile per regalare un paio di ore di serenità al giorno e speriamo di poter continuare a lungo!

Un caro saluto da tutti noi

Martina e Sirio

Fonte e immagini

SEC 2024-2025
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