
L’acqua potabile in Perù
Dal Perù, il comboniano padre Alessio Geraci fa una riflessione sull’accesso all’acqua potabile e sicura
Ieri, come tutti i 22 marzo dal 1993, si è celebrata la Giornata mondiale dell’acqua, anche per sensibilizzare sui 2 miliardi di persone che vivono oggi senza accesso all’acqua potabile gestita in modo sicuro.
Nel nostro Perù, più di 3 milioni di peruviani e peruviani (il 10% della popolazione) non dispone di acqua potabile e in campagna solo 3 persone su 100 ricevono acqua clorurata adeguatamente.
Inoltre, la maggior parte dei fiumi e delle fonti d’acqua vicine ai progetti minerari sono inutili per l’agricoltura e il consumo umano e animale.
Il tema della Giornata mondiale dell’acqua per quest’anno è la «conservazione dei ghiacciai».
Ci accompagnano le parole di Papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’: «L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di prima importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici. Le acque sotterranee in molti luoghi sono minacciate dall’inquinamento causato da alcune attività estrattive, agricole e industriali, soprattutto nei paesi dove non esistono regolamentazioni e controlli sufficienti. Non pensiamo solo agli scarichi delle fabbriche. I detersivi e le sostanze chimiche usate dalla popolazione in molte parti del mondo continuano a riversarsi in fiumi, laghi e mari. Un problema particolarmente serio è quello della qualità dell’acqua disponibile per i poveri, che provoca molte morti ogni giorno. Mentre la qualità dell’acqua disponibile si deteriora costantemente, in alcuni luoghi avanza la tendenza a privatizzare questa risorsa scarsa, trasformata in merce regolamentata dalle leggi del mercato. In realtà, l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano fondamentale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone e pertanto è una condizione per l’esercizio degli altri diritti umani» (LS 28-30).
Quali azioni a livello personale e comunitario (nella tua famiglia, comunità cristiana, quartiere, luogo di studio/lavoro) metterai in atto per una maggiore sensibilizzazione su questi temi?
Fonte e immagine
- P. Alessio Geraci (profilo Fb)