‘’La terra ha la febbre’’

Urge agire

Con le intenzioni di preghiera per il mese di settembre 2024 dedicato alla preghiera e all’azione per il Creato, il Papa invita tutti a impegnarsi in prima persona per custodire il pianeta. Attraverso un videomessaggio intitolato : ‘’la Terra ha la febbre, ascoltiamo con il cuore il suo grido’’ ribadisce che la crisi ambientale causata dall’uomo “richiede risposte non solo ecologiche, ma anche sociali, economiche e politiche”.

Molti regioni devastate

Le calamità naturali e le inondazioni sono fenomeni che sembrano intensificarsi, colpendo numerosi paesi in tutto il mondo. Nel 2024, tanti hanno affrontato alluvioni, inondazioni, siccità, incendi e cicloni disastrosi che hanno causato perdite di vite umane, danni economici, sfollamenti…

Questa situazione rappresenta un segnale d’allarme e evidenzia la necessità di strategie globali e regionali per la prevenzione e la gestione delle emergenze.

L’anno 2024 non è affatto tranquillo.

Panoramica di questi ultimi mesi

L’innalzamento delle temperature globali, legato al cambiamento climatico, sta intensificando i fenomeni estremi come le alluvioni, i terremoti, gli incendi…

Nell’Europa, colpite la Repubblica Ceca, l’Ungheria, la Romania, la Slovacchia, la Polonia, l’Austria, la Germania, l’Italia…

Delle fortissime tempeste, come il ciclone Boris, hanno colpito duramente sia l’Europa centrale che quella orientale causando gravi danni, morti e dispersi. Piogge torrenziali e forti venti hanno flagellato con grande forza tante regioni. L’acqua ha invaso strade, auto e case. La tempesta ha causato massicce interruzioni di corrente e gravi danni alla rete di trasporti.

In Italia tornadi e trombe d’aria stanno causando naufragi e allagamenti in Calabria, Campania, Sicilia, Toscana, Lazio…

In Africa, intere regioni devastate

Niger, Mali, Tchad, Nigeria, Libéria, Sudan, Mozambico, RD Congo ecc, anche l’Africa è colpita. Secondo una delle ultime valutazioni dell’UNICEF, la situazione è grave e preoccupante: più di 900 morti e 3,5 milioni di persone colpite.

Il Sudan ha sofferto alluvioni massicce, con il fiume Nilo che ha raggiunto livelli record costringendo le comunità a evacuare e causando la distruzione di migliaia di abitazioni. L’accesso all’acqua potabile è diventato un problema urgente, con il rischio di malattie.

Il Nord Africa non è stato risparmiato. Piogge torrenziali accompagnate da violente inondazioni hanno causato decine di morti e diversi dispersi all’inizio di settembre nel sud del Marocco.

E mentre altri annegano sotto l’acqua, in alcuni regioni dello Zimbabwe la gente scava i letti dei fiumi per trovare l’acqua. Una delle peggiori siccità a memoria d’uomo sta attraversando l’Africa meridionale, lasciando quasi 70 milioni di persone senza acqua o cibo adeguati. Fiumi che scorrono tutto l’anno, attualmente sono attualmento solo sabbia beige a perdita d’occhio.

In Asia, il tifone Yagi in azione

In questo settembre, Vietnam, Myanmar, Laos e Thailandia sono stati devastati dal tifone Yagiv, considerato il più potente super tifone del 2024 nel Pacifico nord-occidentale e registrato come uno dei più forti degli ultimi 30 anni nel Mare Orientale.

Secondo le stime dell’UNICEF, sono morte più di 500 persone, di cui 226 in Myanmar, e altre migliaia sono state sfollate nella regione. Migliaia sono anche i feriti. Le inondazioni hanno causato danni ingenti, distruggendo case, ospedali e scuole, oltre a ponti e migliaia di ettari di risaie e altre coltivazioni. Anche le vite umane sono andate perdute.

In America incendie d inondazioni

La California è colpita da incendi devastanti alimentati dalla siccità e dalle alte temperature. Questi hanno danneggiato infrastrutture, causato evacuazioni di massa e peggiorato la qualità dell’aria.

Anche nell’Amazzonia brasiliana, si notano incendi devastanti e siccità storica. Il fiume Negro ha raggiunto il livello più basso in oltre 120 anni, mentre il Canale di Panama ha visto il traffico navale limitato a causa della mancanza di piogge.

In Messico, la tempesta John diventata uragano si abbatte sulla regione. Sono previsti inondazioni e pericolose mareggiate.

Nel continente australiano

All’inizio dell’anno il Paese è stato travolto da incendi boschivi. Migliaia di ettari di foresta sono stati distrutti, con un impatto devastante sulla biodiversità e la fauna locale. Le fiamme hanno anche costretto all’evacuazione di intere città, mettendo in pericolo migliaia di vite. Anche se ora, non ci sono focolari, bisogna sottolineare che la frequenza e l’intensità degli eventi climatici è in costante aumento in questo continente.

Impatto mondiale

Tutti toccati. La lista sarebbe molto più lunga e fa capire le parole urgenti del Papa Francesco : ‘’la Terra ha la febbre, ascoltiamo con il cuore il suo grido’’

Negli ultimi anni, il mondo ha assistito a una crescente frequenza e intensità di calamità naturali. Eventi come terremoti, cicloni, uragani, incendi e inondazioni stanno colpendo duramente diverse regioni, con gravi conseguenze per milioni di persone : L’innalzamento del livello del mare, la scomparsa delle barriere coralline, le città costiere potrebbero scomparire. Secondo gli esperti, lo scongelamento del suolo porterà a un aumento “vertiginoso” degli incendi boschivi nell’Artico (Siberia occidentale e Canada), rilasciando nel frattempo grandi quantità di gas serra. A ciò si aggiungono le conseguenze umane, economiche e sociali…

Gli scienziati hanno definito nove “limiti planetari” che l’umanità non dovrebbe superare se vuole rimanere in una “zona operativa sicura”. Essi avvertono che presto il mondo supererà il sesto…

Prepariamo il futuro per le prossime generazioni

La lotta al cambiamento climatico deve essere al centro delle politiche globali, poiché eventi meteorologici estremi come le inondazioni sono destinati a diventare più frequenti se non ci si decide a interviene in modo efficace.

Le calamità naturali del 2024 sono un chiaro segnale di alerta e dimostrano l’urgenza di una cooperazione internazionale più stretta per affrontare le cause profonde di questi eventi.

Gli sforzi di prevenzione e mitigazione devono essere intensificati, con investimenti in infrastrutture resilienti e sistemi di allerta precoce.

Allo stesso tempo, la comunità internazionale deve rimanere pronta a fornire aiuti umanitari rapidi ed efficaci, riducendo al minimo le sofferenze delle popolazioni colpite.

Senza un’azione concertata e responsabile, il mondo continuerà a subire il crescente peso di disastri naturali devastanti. La terra ha la febbre.

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